"La struttura della tassa restera’ invariata". Cosi’ si è espresso il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, mette la parola fine al presunto giallo che si era creato sulla Robin Tax. Gianfranco Conte, presidente della commissione Finanze della Camera, aveva in un primo momento dichiarato che la tassa sarebbe stata cancellata. E poi rettificato chiarendo che allo studio ci sarebbero solo "aggiustamenti tecnici". Per Tremonti "le uniche imposte giuste oggi sono contro i sovraprofitti nonostante quanto "sostenga la sinistra. Non ci sara’ traslazione e sono convinto che di questi tempi l’imposta giusta sia quella sugli extraprofitti, e non quella sugli operai".
Il ministro ha chiarito che "fermo restando l’impianto e l’incremento del gettito, uno dei punti su cui stiamo riflettendo e’ se confermare o no le royalties che incrociano gli interessi della Basilicata. Ma si tratta solamente di una revisione interna al meccanismo dell’imposta". Tremonti ha quindi raccontato di aver ricevuto le scuse dello stesso presidente della commissione Finanze della Camera.Per combattere il fenomeno della speculazione nel mercato del petrolio la Ue - ha poi sottolineato il ministro - potrebbe "coinvolgere le autorita’ Antitrust e le Consob nazionali: non si possono gestire fatalisticamente gli effetti a valle, ma bisogna agire e aggredire drasticamente le cause a monte degli elevatissimi prezzi raggiunti dal petrolio". Ci vuole "creativita’", non chiusura mentale, e’ stato il commento del presidente dell’Ecofin, Christine Lagarde, sull’idea di Tremonti di usare le norme contro cartelli e abusi di posizione dominanti nel mercato petrolifero. Il piano "va esaminato come vanno esaminate tutte le altre ipotesi nessuna esclusa". Si tratta di analizzare "quei comportamenti che possono caratterizzarsi come abuso di posizione dominante o intese anche se nascono fuori dall’Europa".
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