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giovedì 3 luglio 2008

I FATTI DEL BUONGOVERNO: Detassazione straordinari,stop all'Ici prima casa e revisione dei mutui

Dalla cancellazione dell’Ici sulla prima casa alla detassazione degli straordinari e dei premi di produttività fino alla rinegoziazione dei mutui per le famiglie in difficoltà con le rate mensili. Sono queste le principali misure del decreto fiscale approvato dalla Camera e sul quale la scorsa settimana il governo ha ottenuto la fiducia, la prima fiducia posta dal IV governo Berlusconi. Il decreto passa ora al Senato per essere convertito in legge entro il 27 luglio pena la decadenza.


Stop Ici prima Casa. A partire dal 2008 non si paga più l’Ici sulla prima casa, ad eccezione delle case di lusso, (categorie catastali A1, A8 e A9). Il costo della misura è stato stimato dal governo in 1 miliardo e 700 milioni di euro cui si aggiungono gli sgravi che erano stati decisi dal governo Prodi per un ammontare complessivo di 2 miliardi e 600 milioni di euro. La perdita di gettito sarà rimborsata ai Comuni con un acconto del 50% entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione. Blocco addizionali. Viene sospesa la possibilità per Regioni ed enti locali di deliberare aumenti delle aliquote di tributi. Questo blocco non varrà per le Regioni con deficit sanitari e per chi ha sforato il Patto di stabilità per le quali scatteranno le maggiorazioni automatiche previste dalla Finanziaria 2007.


Detassazione straordinari e premi di produttività. Per un periodo sperimentale di sei mesi, dopo il quale la misura potrebbe essere estesa al pubblico impiego, l’esecutivo ha previsto un’imposta sostitutiva del 10% per un massimo di 3mila euro. La platea interessata riguarda i redditi fino a 30mila euro.


Rinegoziazione mutui prima casa. La norma contiene la convenzione tra il governo e l’Abi che consente di rinegoziare i mutui a tasso variabile per l’acquisto, la costruzione, la ristrutturazione della prima casa con una rata fissa legata all’importo medio del 2006.


Flessibilità di bilancio. "In via sperimentale" è possibile rimodulare con decreto ministeriale "le dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa, fatta eccezione per le spese di natura obbligatoria, per le spese in annualità e a pagamento differito". Le variazioni tra spese di funzionamento e quelle per interventi sono consentite entro il limite massimo del 10% delle risorse stanziate per finalità previste dalla legge nell’ambito del programma interessato dalla riduzione. No all’uso degli stanziamenti di spesa in conto capitale per finanziare spese correnti.

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