I due esponenti di Forza Italia ambiscono entrambi ad essere i candidati del Pdl alla presidenza della Provincia di Taranto la cui legislatura scade il prossimo anno
lunedì 30 giugno 2008
Derby Franzoso-Tagliente
BERLUSCONI: Dobbiamo ridare efficienza e forza alla giustizia
"Tante polemiche strumentali finiscono col mettere in secondo piano l’interesse collettivo". Lo ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in un messaggio inviato al convegno della Federazione italiana tabaccai, riferendosi alla questione della giustizia. "E’ certo pero’ che profonderemo ogni sforzo perche’ l’interesse di pochi non prevalga su quello di quasi tutti, continuando nella direzione che era indicata nei nostri programmi e si incarna nella nostra azione. Il governo ha scelto di mettere la sicurezza e l’ordine pubblico fra le priorita’ della propria azione, compresa la volonta’ di ridare efficienza e forza credibile ad una giustizia che, troppo spesso, delude le aspettative in essa legittimamente riposte".
CICCHITTO: Di Pietro è il barbaro della politica
"Dopo il turpiloquio, siamo ad uno sconclusionato e sgrammaticato romanzo noir, ma il disegno di Di Pietro rimane identico: provocare l’imbarbarimento della vita politica italiana. E’ evidente che in tutto cio’ Veltroni e il Pd hanno responsabilita’ rilevanti". Lo ha affermato Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del PdL.
BONAIUTI: Di Pietro è l'avvelenatore, Veltroni perde la faccia
"Ogni giorno Di Pietro cerca di avvelenare la vita italiana ma non ci riuscirà perché il governo reagirà con i fatti e andrà avanti per la sua strada come chiedono gli elettori". Lo ha affermato in una nota il sottosegretario alla presidenza del Consigli Paolo Bonaiuti. "Chi perde la faccia è solo Veltroni che dopo tante chiacchiere buoniste non prende le distanze dalla politica di insulti del suo compagno di strada".
domenica 29 giugno 2008
I FATTI DEL BUONGOVERNO: Sui mutui un aiuto alle famiglie
Bersani aveva affrontato l’emergenza caro-mutui con il decreto centrato su rinegoziazione, surroga e trasferimento, con abolizione della clausola della penale. Una via d’uscita come un’altra, che riguarda e tocca soprattutto quelle famiglie la cui rata, pur salita, risulta ancora sopportabile. I vantaggi spesso minimi e il percorso a ostacoli che il cliente deve intraprendere per farsi riconoscere dalle banche un diritto non hanno mai spinto l’opposizione, oggi maggioranza, ad usare toni sprezzanti verso quel provvedimento di legge.
sabato 28 giugno 2008
Sanità, codice rosso dei medici
ALFANO: Immunità alle alte cariche dello Stato per rispettare la volontà degli elettori
"Le alte cariche dello Stato devono poter svolgere serenamente il proprio lavoro cui sono stati demandati dagli elettori. I poteri dello Stato devono essere messi nelle condizioni di funzionare ciascuno secondo i compiti loro affidati dalla Costituzione". Lo ha affermato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, illustrando in una conferenza stampa il “lodo” giudiziario per le quattro piu’ alte cariche dello Stato approvato dal Consiglio dei ministri.
Alfano ha quindi parlato della possibilita’ che il premier Berlusconi subisca una condanna nel processo Mills che lo vede imputato per corruzione in atti giudiziari: "Il presidente del Consiglio non ha l’obbligo giuridico di dimettersi in caso di condanna. Ha ribadito la propria innocenza piu’ volte. Ha, da cittadino, utilizzato la norma del codice che prevede la ricusabilita’ del giudice". Con l’approvazione del disegno di legge, ha osservato Alfano, "abbiamo fatto un lavoro serio di intervento in riferimento ai punti deboli del ’lodo Schifani’ (bocciato dalla Consulta quattro anni fa, ndr), quelli individuati come incostituzionali dalla Corte.
Più servizi per Marina di Chiatona
Due Comuni insieme guardano al litorale di Chiatona. Le due amministrazioni, infatti, continuano a sperimentare con successo la gestione associata di quella fetta di territorio. Dopo l’esperimento riuscito di attivare sul litorale il servizio di Polizia Municipale, quest’anno hanno pensato di avviare nuovi servizi per la comunità dei bagnanti e dei residenti. Il 118 e l’ufficio turistico troveranno posto tra le strutture di Chiatona. In Consiglio comunale a Palagiano, l’altra sera, è stata approvata la convenzione con la quale si avvia la gestione associata col vicino Comune di Massa¬fra per i due nuovi servizi. Entro novanta giorni verrà individuato il sito presso il quale prenderanno posto vigili urbani, medici e segretari dei due uffici turistici comunali. Intanto si attendono gli allacciamenti alla rete idrica, per i quali il sindaco Rocco Ressa promette: “Ci saranno entro la fine della stagione”. Tempi più lunghi invece per la fogna. Il depuratore è ancora da collaudare. Taranto Sera
venerdì 27 giugno 2008
I FATTI DEL BUONGOVERNO: Dal decreto fiscale, tagli, risparmi e benefici
passato all’esame del Senato. Uscito con i tagli portati dal decreto su Ici e straordinari, torna il finanziamento per il Fondo per il trasporto pubblico locale previsto dalla scorsa Finanziaria. La relazione tecnica rileva come il fondo sia ripristinato nelle quantità previste dalla Finanziaria: 113 milioni per il 2008, 130 per il 2009 e 110 per gli anni 2010 e 2011.
Trecento milioni in arrivo per le Fs, mentre Anas avrà la possibilità di accedere ad anticipazioni di cassa, da reintegrare entro fine anno, ma non per finanziare la spesa corrente. Anas potrà usare le anticipazioni per far fronte “alle obbligazioni già assunte per la realizzazione degli interventi previsti nel contratto di programma 2003-2005 e in accordi pregressi a valere su residui passivi degli anni 2002 e precedenti”’.
Risparmi per 19 milioni l’anno dalla ‘stretta’ sulle assenze per malattia e permessi retribuiti per i dipendenti della pubblica amministrazione: lo stima il governo nella relazione tecnica al decreto che insieme al Ddl compone la manovra. Il risparmio lordo ammonta a 38 milioni di euro l’anno, che si riducono “tenendo anche conto degli adempimenti a carico delle strutture sanitarie”. Per la ‘stretta’ vengono prese in considerazione le posizioni di circa 2 milioni di dipendenti pubblici con contratto a tempo indeterminato esclusi quelli delle regioni, autonomie e sanità e come base di calcolo si considera una quota media giornaliera di 6,5 euro al lordo degli oneri riflessi. Infine, vengono prese in esame circa sei milioni di giornate di assenza per le quali non viene corrisposto il trattamento economico accessorio.
Arrivano 22,1 milioni l’anno dall’aumento dal 12,5 al 20% della tassazione sugli interessi corrisposti dalle società cooperative a persone fisiche. Lo spiega la relazione tecnica al decreto che contiene parte della manovra triennale del governo. Il gettito atteso passa, fin dal 2008, dai 36,8 milioni di euro a 59 milioni di euro. Il decreto, inoltre, eleva dal 30 al 55% la quota degli utili netti annuali destinati a “riserve indivisibili che concorrono alla formazione del reddito imponibile delle cooperative di consumo e loro consorzi”. A legislazione vigente, il gettito è di 24,8 milioni di euro. Con le norme del decreto, il gettito crescerebbe di 23,3 milioni di euro per arrivare a un totale di 48,1 milioni per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010.
La Robin Hood tax porterà nel 2008 200 milioni di euro da destinarsi al fondo di solidarietà per i meno abbienti, le cui risorse verranno redistribuite con la social card. Altri 60 milioni nel 2008 (sempre per la social card) verranno sempre dal decreto (a regime varrà circa 500 milioni). Nella relazione tecnica del provvedimento, si specifica che per i settori petroliferi e del gas si incrementa l’aliquota di produzione, con un gettito atteso di circa 300 milioni di cassa per il 2009, e si stabilisce che all’aliquota si estende la disciplina dei versamenti in acconto: dal novembre 2008 si anticiperà “il gettito dovuto per l’anno in corso versando nel mese di novembre il 100% del valore dell’aliquota di prodotto dovuto per l’anno precedente”. Dall’aliquota di produzione legata al prezzo del greggio arriveranno 300 milioni e dall’addizionale Ires di 5,5 punti sul settore energetico verranno 849 milioni l’anno in termini di competenza. I maggiori introiti 2008 saranno contabilizzati l’anno prossimo, insieme al quelli di competenza del 2009, portando una tantum l’introito per l’erario a 1.698 milioni.
In arrivo 110.000 accertamenti fiscali in più rispetto a quelli del biennio 2007-2008 e il governo prevede “maggiori entrate per cassa per il solo 2011 pari a 610 milioni di euro”. Lo si legge nella relazione tecnica che accompagna il decreto legge della manovra triennale. A questo si aggiunge il contrasto alle frodi Iva (210 milioni nel 2009, 220 nel 2010 nel 2010 e 440 nel 2011) e un piano straordinario di controlli finalizzati all’accertamento sintetico (170 milioni, 290 e 520 milioni nei tre anni). Del pacchetto antievasione fa parte anche il contrasto alle residenze fittizie all’estero. Il maggior gettito atteso è di 5 milioni nel 2009, 100 nel 2010 e 200 nel 2011.
Deducibilità degli interessi passivi limitata al 97% per il 2008 e al 96% a partire dal 2009, dall’attuale 100%. È quanto prevede la ‘stretta fiscale su banche e assicurazioni contenuta nel decreto sulla manovra. Per le assicurazioni di prevede anche che la variazione della riserva sinistri sul ramo danni, per la parte riferibile alla componente di lungo periodo, è deducibile nella misura del 30% dell’importo iscritto a bilancio (contro il 60% attuale). L’eccedenza è deducibile in quote costanti nei 18 esercizi successivi (anzichè 9). È considerato componente di lungo periodo il 75% (anzichè il 50%) della stessa riserva sinistri. Fisco più pesante anche sui fondi immobiliari. L’aliquota sui redditi da capitale derivanti da partecipazioni a fondi immobiliari sale dal 12,50% al 20%. Inoltre, per i fondi immobiliari ‘familiari’ si applica un’imposta patrimoniale dell’1% sull’ammontare del valore netto.
I FATTI DEL BUONGOVERNO: Decreto sicurezza, rispettati gli impegni con gli italiani
È passato al Senato, con ampia maggioranza, il decreto sicurezza. L’esecutivo mantiene così gli impegni assunti con gli italiani e volta pagina, con misure mirate, responsabili, adottate per restituire ai cittadini una maggiore sicurezza e una più salda fiducia nelle istituzioni.I provvedimenti previsti nel decreto costituiscono una svolta, chiudono un periodo di lassismo e di incertezza del diritto e della pena che, soprattutto durante lo sgoverno delle sinistre, avevano diffuso fra gli italiani un crescente senso d’insicurezza di fronte agli attacchi una malavita diffusa, rinforzata dagli innesti di criminalità straniera. Lo Stato finalmente c’è e risponde alle attese dei cittadini dotandosi di strumenti più efficaci e incisivi per contrastare la criminalità organizzata e comune, per ridurre la presenza degli immigrati clandestini e per rendere più certa e rapida la macchina giudiziaria.
Immigrazione – L’Italia non sarà più il “ventre molle d’Europa ”Col decreto si ampliano i casi d’espulsione su ordine del giudice per gli stranieri condannati. Viene espulso chi è condannato a due anni di reclusione (prima il limite minimo per far scattare il provvedimento era di 10 anni). Se l’autore di un reato è un clandestino, si procede all’arresto immediato, anche se non c’è flagranza, si processa per direttissima.È passata anche la norma che considera la clandestinità un’aggravante: se a commettere un reato è un immigrato irregolare, la pena relativa sarà aumentata di un terzo. Il tam-tam dei nuovi negrieri, che organizzano i viaggi dei clandestini, non descriverà più l’Italia come un Paese “facile”, dal quale una volta arrivati non si viene mai cacciati, qualsiasi cosa si faccia. Nel decreto ci sono anche nuove, severe norme per colpire gli italiani che sull’immigrazione clandestina lucrano. Previsto il carcere dai sei mesi a tre anni per coloro che “al fine di trarre ingiusto profitto” affitta o dà alloggio agli irregolari. Prevista anche la confisca delle case date in fitto. Inasprite, inoltre, le pene per chi dà lavoro a immigrati senza permesso di soggiorno.
Processi: corsia preferenziale per i reati più gravi Per consentire che la giustizia possa perseguire più rapidamente i reati più gravi, vengono sospesi per un anno i processi relativi a reati meno gravi, che prevedano una condanna non superiore a 10 anni. Perché scatti la sospensione, questi reati meno gravi devono essere stati commessi prima del 30 giugno 2002 e lo stato della procedura deve essere fra l’udienza preliminare e il dibattimento di primo grado.
L’opposizione su questa norma ha imbastito una campagna di propaganda strumentale, sostenendo che sia stata introdotta per favorire il premier. È una menzogna, lo scopo e di dare la precedenza a processi per episodi gravi, per evitare – è successo troppo volte – che boss accusati di reati da ergastoli siano scarcerati per decorrenza dei termini, dato che la macchina giudiziaria è intasata da tante cause di minor rilevanza. Sono esclusi dalla sospensione, anche se il limite della pena possibile non supera i 10 anni, i processi in cui gli imputati sono detenuti, quelli per terrorismo, per reati contro i minori, per fatti di criminalità organizzata e per l’inosservanza delle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro. Come si vede, c’ anche una particolare attenzione per colpire i responsabili delle “morti bianche”.
A sgonfiare le tesi dell’opposizione, nei giorni scorsi, anche gli interventi di magistrati di diversi distretti, i quali hanno sostenuto la legittimità e l’utilità della sospensione in un sistema giunto quasi al collasso.
Criminalità comune C’è un grande impegno del governo per rendere più visibile la presenza e l’azione dello Stato nelle strade, nei quartieri, nelle periferie degradate.
Al potenziamento delle forze dell’ordine – per le quali il governo precedente aveva ridotto organici e mezzi – si affiancherà, in caso di emergenze particolari, l’uso dei militari, che saranno impiegati in non più di tremila uomini e per non più di sei mesi.Il giro di vite contro la malavita è netto: è stato anche ampliato il numero dei casi per i quali non si può più concedere la sospensione della pena: niente scarcerazioni facili per chi commette violenza sessuale o violenza sessuale di gruppo o spaccio di droga; saranno esclusi dalla sospensione anche i furti e le rapine commessi c on l’aggravante della clandestinità.Con l’introduzione di un’altra aggravante, nel decreto viene prevista la pena dell’ergastolo per chi uccide un ufficiale di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria.Proprio per rendere più coordinato e fruttuoso l’impiego di tutte le forze dell’ordine, sono previsti, poi, speciali poteri per i prefetti e per i sindaci. La polizia municipale avrà un ruolo più importante sul fronte della sicurezza. Sindaci e prefetti potranno segnalare gli immigrati da espellere o allontanare perché pericolosi per la pubblica sicurezza. Come si vede, tutte le misure determinato un contesto ampio e coordinato di prevenzione e di repressione, non sono misure slegate. Per rispondere a un’esigenza molto sentita dalla pubblica opinione, infine, sono state aumentate per pene (adesso andranno da 3 a 10 anni) per coloro che provocano incidenti mortali mettendosi alla guida ubriachi o sotto l’effetto di stupefacenti. I loro veicoli saranno confiscati.
Mafia e mafie Giro di vite anche contro la criminalità organizzata. Pene più severe (aumenta di due anni la reclusione per l’associazione mafiosa) e procedure più snelle per individuare e confiscare i beni dei boss e dei loro tirapiedi. I mafiosi già condannati, inoltre, non potranno usufruire del gratuito patrocinio. Va segnalato che le sanzioni più severe e il carcere duro previsto dall’articolo 41 bis, vengono estesi anche agli appartenenti alle mafie importate: cinese, russa, albanese, eccetera. Il crimine organizzato e globalizzato avrà vita meno facile.
CICCHITTO: Veltroni segue il partito dei giudici con Di Pietro
"A quanto sembra e’ stato tutto inutile: malgrado ripetuti ed autorevoli inviti alla cautela la maggioranza del Csm procede come un bulldozer sulla linea della contrapposizione in termini politici al Parlamento e al Governo con l’inusitata forzatura di arrogarsi il ruolo di anticipare un giudizio della Corte Costituzionale". Lo ha affermato Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera. "A questo punto emerge, in modo assai netto, che esiste un ’partito dei giudici’, la cui punta di diamante e’ l’Idv di Di Pietro. Veltroni aveva la grande occasione di rompere il cordone ombelicale con il partito dei giudici qualora avesse preso le distanze da questi nuclei della magistratura nuovamente in azione a Milano nel processo Mills contro Berlusconi. Forza Italia aveva fatto la sua parte quando, in occasione della pubblicazione delle intercettazioni telefoniche contro D’Alema e Fassino e delle iniziative giudiziarie di alcuni magistrati, non aveva cavalcato la tigre, ma anzi aveva preso le distanze con una scelta ’garantista’. Al contrario, invece Veltroni non fa questo salto di qualita’.
giovedì 26 giugno 2008
BERLUSCONI: Dialogo finito con questa opposizione giustizialista
"Dal 2006, 789 pm e magistrati si sono occupati di me per sovvertire il voto degli italiani. Non ci sono riusciti nel ’94, non ci riusciranno in questa occasione. Gli italiani hanno il diritto di farsi governare da chi hanno votato".Lo ha affermato Silvio Berlusconi, davanti alla platea della Confesercenti che è l’associazione dei commercianti vicina al centrosinistra, segnalando che “ molti pm vorrebbero vedermi così” simulando le manette ai polsi. “Prima - ha spiegato Berlusconi- passavo i sabati ad andare a trovare i miei collaboratori malati in ospedale, ora passo i sabati con i miei legali a preparare le udienze per contrastare il pm che mi attaccano. Eppure ho fiducia nei magistrati perche’ sono sempre stato assolto, ma dopo il calvario che ho dovuto subire tutti questi anni, mi indigno a vedere questa opposizione che invece di unirsi alla maggioranza sposa una linea giustizialista.”
Rispondendo a quanti ancora l’accusano di legiferare nel proprio interesse, il nostro presidente ha sottolineato: “Il mio interesse sarebbe stato di andar via dal paese e godermi i soldi che mi sono guadagnato e meritato. Quando questa opposizione non capisce un tale stato di cose il dialogo si spezza. Sono indignato nel vedere una democrazia in liberta’ vigilata, sotto il tacco dei giudici politicizzati. In una tale situazione non c’e’ piu’ possibilita’ di dialogo con una opposizione che e’ rimasta giustizialista". Parlando ai commercianti e agli artigiani di Confesercenti, il premier ha ribadito l’impegno a "lavorare per togliere i vincoli imposti da una serie di direttive europee che sono pesi insostenibili per imprese e cittadini". Nel suo ritorno a Bruxelles, il Presidente ha affermato di aver trovato "una Europa appesantita che e’ passata da 15 a 27 membri e che l’incidente irlandese ha bloccato nelle sue decisioni. E’ indispensabile invece che l’Unione europea si dia una politica di sicurezza comune che oggi non c’e’, una politica di difesa comune che oggi non c’e’, una politica dell’immigrazione comune che oggi non c’e’, una politica dell’energia comune che oggi non c’e’. Soprattutto, una politica comune delle imprese cui l’Europa non ha saputo dare risposte sul problema della scarsa competitivita’".
mercoledì 25 giugno 2008
SICUREZZA: Le novità del decreto legge sulla sicurezza approvato dal Senato
Stop ai processi fino al giugno 2002 per dare priorità a quelli per reati più gravi; 3mila soldati nelle città con compiti di vigilanza su obiettivi sensibili; una stretta sulle espulsioni per gli immigrati clandestini e aggravante della clandestinità, ma anche più poteri a sindaci e prefetti in materia di sicurezza e ordine pubblico. Queste alcune delle misure più rilevanti contenute nel decreto legge approvato oggi dal Senato e che ora passerà alla Camera. Ecco cosa prevede il provvedimento.
Stop a processi fino al giugno 2002: Priorità ai procedimenti per delitti puniti con l’ergastolo o con una reclusione superiore a 10 anni, ai delitti di criminalità organizzata, ai procedimenti con imputati detenuti e a quelli da celebrarsi con rito direttissimo e con giudizio immediato. Precedenza assoluta anche ai reati in violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Per favorire un iter più veloce per questi processi, saranno sospesi per un anno quelli per fatti commessi fino al 30 giugno 2002 che si trovino in uno stato compreso tra la fissazione dell’udienza preliminare e la chiusura del dibattimento di primo grado. Il corso della prescrizione rimane sospeso e riprende dal giorno in cui è cessata la sospensione. La sospensione non vale per i procedimenti sulle cosiddette ‘morti bianchè. Gli imputati che lo vorranno potranno comunque chiedere di essere giudicati.
Utilizzo dei militari nelle grandi città: Il ricorso a unità dell’esercito nelle grandi città sarà consentito ‘per specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità’. Saranno 3 mila le unità che, per un periodo massimo di sei mesi (rinnovabile una volta) saranno a disposizione dei prefetti delle aree metropolitane o comunque densamente popolate per servizi di vigilanza a siti e obiettivi sensibili, nonché di perlustrazione e pattugliamento in concorso e congiuntamente alle forze di polizia. Saranno utilizzati preferibilmente carabinieri impiegati in compiti militari o comunque volontari delle stesse forze armate specificamente addestrati per i compiti da svolgere.
Ergastolo per chi uccide pubblico ufficiale: Per chi uccide un agente delle forze dell’ordine in servizio (poliziotti, carabinieri, finanzieri e altri agenti di pubblica sicurezza) la condanna sarà dell’ergastolo. Viene così introdotta un’ulteriore fattispecie tra quelle per cui scatta il carcere a vita.
Più reati senza sospensione carcere: Aumenta il numero dei reati per i quali non è concessa la sospensione della pena detentiva. Rimarrà in carcere chi commette atti osceni, violenza sessuale, violenza sessuale di gruppo, furto e tutti i delitti aggravati dalla clandestinità, ma anche chi spaccia sostanze stupefacenti e psicotiche. Per chi è incensurato non scatteranno più in maniera automatica le attenuanti generiche. Il giudice valuterà caso per caso a seconda della gravità del reato.
Più riti direttissimi,no a patteggiamento in appello: Per accelerare i processi, il decreto prevede l’obbligo, e non più la facoltà per il pubblico ministero (a meno che ciò non pregiudichi gravemente le indagini) di richiedere il rito direttissimo o il giudizio immediato per i reati per i quali sono previsti i riti speciali. Aumentano inoltre le fattispecie perseguibili con processo ordinario. Il pubblico ministero può procedere con il rito direttissimo nei confronti dell’imputato quando l’arresto in flagranza è già stato convalidato e quando lo stesso imputato abbia confessato o la prova della sua colpevolezza sia evidente. Il rito direttissimo diventerà la regola in relazione a tutte le indagini che non richiedono attività ulteriori da parte del pm. Anche per il giudizio immediato è stata introdotta la previsione della necessità come regola generale. Viene introdotto il divieto di patteggiamento in fase di appello: l’accordo tra le parti potrà aversi solo in fase di udienza preliminare. La sospensione della pena non potrà essere applicata per i reati in relazione ai quali ci sono esigenze di tutela della collettività.
Espulsione stranieri irregolari: Le nuove norme ampliano i casi di espulsione degli immigrati clandestini su ordine del giudice prevedendo analogo provvedimento per i cittadini comunitari, attraverso la misura dell’allontanamento di chi non ha reddito o delinque. Il limite della pena per applicare l’espulsione o l’allontanamento viene portato a due anni di carcere (ora è previsto a non meno di 10). Il giudice, in tutti i casi di condanna dello straniero o del cittadino comunitario a più di due anni di carcere, ne ordina il rimpatrio. Chi trasgredisce l’ordine di espulsione o di allontanamento è punito con la reclusione da uno a quattro anni. I Centri di permanenza temporanea (Cpt) e i Centri di permanenza temporanea e assistenza (Cpta) cambiano nome e diventano Centri di identificazione ed espulsione (Cie). Per chi dichiara una falsa identità a un pubblico ufficiale si prevede l’innalzamento del massimo della pena, che passa da tre a sei anni. Verrà punito con il carcere fino a sei anni anche chi altera parti del proprio corpo o del corpo di un altro. La pena è aggravata se è commessa da un medico o da un operatore del settore sanitario.
Aggravante clandestinità: Se chi commette un reato si trova illegalmente sul territorio nazionale le pene sono aumentate di un terzo. La nuova aggravante di clandestinità viene applicata sia agli extracomuniari che ai cittadini di Stati membri dell’Unione europea irregolarmente entrati in Italia. Carcere e confisca casa per chi lucra su affitti a immigrati: Carcere da sei mesi a tre anni per chi, a titolo oneroso, al fine di trarre ingiusto profitto, dà alloggio a uno straniero privo di titolo di soggiorno in un immobile di cui abbia disponibilità, o lo cede allo stesso anche in locazione. Con la condanna scatta anche la confisca del bene. La fattispecie dell’ingiusto profitto dovrebbe escludere i casi di chi ospita badanti o colf.
Sanzioni più dure per pirati strada ubriachi: Sanzioni più severe per chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti prevedendo un’aggravante delle pene e delle sanzioni accessorie in caso di lesioni gravi o gravissime a persone o di omicidio colposo. Per l’automobilista ubriaco o drogato che causa incidenti mortali o feriti gravi è previsto il carcere da 3 a 10 anni, la confisca del veicolo e il ritiro della patente. Ulteriori inasprimenti della pena sono previsti per chi non si ferma a prestare soccorso. Per chi rifiuta di sottoporsi ai controlli per accertare lo stato di ebbrezza o l’assunzione di droghe non ci sarà più solo una sanzione amministrativa ma l’arresto da tre mesi a un anno con sospensione della patente e confisca del mezzo.
Più poteri a sindaci e prefetti: Più poteri a sindaci e prefetti in tema di sicurezza e ordine pubblico. Prevista la cooperazione tra la polizia locale (municipale e provinciale)e le forze di polizia statale, nell’ambito di direttive di coordinamento del ministero dell’Interno. Il sindaco può adottare provvedimenti ‘contingenti e urgenti’ per prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana. Anche al prefetto è dato un ruolo più attivo, consentendogli di intervenire con propri provvedimenti in caso di inerzia del sindaco e di predisporre gli strumenti necessari all’attuazione delle iniziative adottate dal primo cittadino per l’incolumità pubblica. In tema di contrasto all’immigrazione, il sindaco segnalerà alle competenti autorità gli stranieri irregolari da espellere (o i cittadini comunitari da allontanare).
Polizia municipale e capitaneria di porto hanno accesso al Ced del Viminale: Il personale della polizia municipale addetto ai servizi di polizia stradale accede direttamente al Centro elaborazioni dati del Viminale (Ced) per consultare lo schedario dei documenti di identità rubati o smarriti (fino a oggi poteva accedere solo allo schedario dei veicoli rubati o rinvenuti). Oltre alla consultazione dei dati del Ced (e questa è un’ulteriore novità) gli agenti di polizia municipale possono immettere dati acquisiti autonomamente. Possono accedere al Ced anche gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria della capitaneria di porto.
Lotta a contraffazione: Vengono introdotte norme specifiche in materia di distruzione delle merci contraffate sequestrate.
No a gratuito patrocinio per condannati mafia: I mafiosi già condannati non potranno più avvalersi del gratuito patrocinio.
martedì 24 giugno 2008
In Consiglio il sindaco invita al confronto per il bene della città
Ieri sera, nella'Aula consiliare, in apertura di seduta il capogruppo del PD, Cosimo Fedele, ha indicato come insufficiente l’operato dell’Amministrazione ed ha chiesto al sindaco di mettere in atto un nuovo modo di fare squadra, pur nella distinzione dei ruoli, per dare risposte alla Città. In particolare Fedele ha chiesto atti e provvedimenti urgenti nel settore Urbanistica, volano economico e di sviluppo del territorio: il completamento dell’Area 167, il Piano Regolatore Generale – P.U.G., il Piano a Mare e il recupero degli oneri di urbanizzazione. Il capogruppo della “Puglia prima di Tutto”, Cosimo Semeraro, ha evidenziato che l’ipotetico ritardo nel compiere atti è solo dovuto ad una salvaguardia della legittimità dei provvedimenti.
lunedì 23 giugno 2008
CICCHITTO: Veltroni al guinzaglio di Di Pietro e dei giustizialisti
"E’ spiacevole che Veltroni non si renda conto che a cercare di ricacciare l’Italia nel passato non è certo Berlusconi, ma un settore della magistratura che riparte all’attacco del presidente del Consiglio, così come sta avvenendo dal 1994 ad oggi". Lo ha affermato il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto, rispondendo a Walter Veltroni. "Certo, qualora Veltroni avesse assunto in questa occasione una posizione analoga alla nostra, quando non cavalcammo l’attacco a colpi di intercettazioni e iniziative giudiziarie contro D’Alema e Fassino, oggi certamente ci troveremmo in una situazione nuova. Invece, ancora una volta, come nel passato, Veltroni va al guinzaglio di Di Pietro e dei giustizialisti, arrivando a convocare una manifestazione per l’autunno. Ma questa linea di Veltroni è autolesionista perché gli vanifica la novità del Partito democratico e ricalca il peggio degli schemi del Pds e dell’ultima fase del Pci".
BERLUSCONI: Non esiste una norma salva premier ma salva tutti
"Non esiste una norma salva-premier. Ho indignazione di questo e diro’ ai miei legali che io non voglio approfittare di questa norma perche’ voglio allontanare qualunque sospetto. Questa e’ una norma salva-tutti". Lo ha affermato il nostro premier Silvio Berlusconi che ha annunciato una conferenza stampa per la prossima settimana, nella corso della quale denuncera’ "iniziative di pm e giudici che, infiltrandosi nel potere giudiziario, vogliono sovvertire la democrazia in Italia". Questa e’ una cosa che "non permettero’". Silvio Berlusconi ha parlato del processo Mills che lo vede imputato ed ha commentato: "Giuro sui miei figli che sono innocente. Non c’e’ nemmeno l’ombra dell’ombra" di una possibile colpevolezza. "Mi ritirerei dalla vita politica e cambierei paese". Si tratta di "fatti risibili, e’ una cosa che non posso sopportare".
E a Walter Veltroni, che nel suo discorso davanti alla platea di delegati dell’Assemblea costituente del Pd e’ tornato ad attaccare l’operato del governo e l’atteggiamento della maggioranza, il presidente del Consiglio ha replicato in modo deciso invitandolo a preoccuparsi delle "terrificanti" notizie sui conti di Roma. Se ci saranno conferme di una "bancarotta" gli amministratori di Roma saranno "falliti" che "non potranno piu’ governare. Che il responsabile di questi conti - ragiona il premier - si proponga come leader di una parte politica e’ incredibile". Poi aggiunge: "Ho fotografato un’emergenza che mi ha stranito. Spero che quel che appare non sia vero, perche’ non sapremmo come ripianarlo. Siamo tutti sbalorditi da quello che sta emergendo, sarebbe drammatico che i conti della capitale fossero davvero questi. È qualcosa che ha dell’incredibile, e’ un fatto allucinante. Stiamo parlando dell’amministrazione di Roma, che sia Rutelli, che sia la Giunta. Occorre fare una due diligence anche nell’interesse di chi ha gestito la citta’". Insomma, sembra praticamente finita la fine della "luna di miele" tra governo e opposizione. Anzi, spiega il premier, "veramente non c’e’ mai stata una luna di miele in Parlamento con l’opposizione. Ci sono state anzi forme di contrasto dure e direi anche eccessive".
domenica 22 giugno 2008
I sindaci all'Asl: nero su bianco il futuro degli ospedali
Quero e Montanaro: "Vogliamo leggere il Piano"
Maria Florenzio (Corriere del Giorno)
QUAGLIARIELLO: La piazza agitata da Veltroni non ci intimorisce
"La piazza e’ uno dei luoghi della democrazia se non viene strumentalizzata a fini impropri. Se Veltroni crede di intimorirci agitando lo spauracchio della piazza si sbaglia di grosso. Anche in campagna elettorale era solito vantarsi per i successi numerici dei suoi comizi. E si sa come e’ andata a finire per il Pd: piazze piene, urne vuote. Per quanto ci riguarda, va benissimo cosi’". Lo ha dichiarato Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario dei senatori PdL.
sabato 21 giugno 2008
Il derby fra Tagliente e Tamburrano
Il centrodestra ci crede. Molto più di cinque anni fa, quando a Gianni Florido oppose Michele Tucci, che allora era l’intoccabile vicesindaco al fianco di Rossana Di Bello. In quel risultato c’erano forse le prime avvisaglie di quel che sarebbe accaduto di lì a poco quando la crisi al Comune deflagrò nella disfatta della coalizione. La candidatura di Tucci aveva diviso, lo stesso candidato gridò al tradimento. Era evidente che in quella che allora si chiamava Casa delle Libertà c’erano tensioni troppo forti da superare. Questa volta però lo scenario è diverso.
L’onda lunga del successo elettorale alle politiche potrebbe dispiegare ancora i suoi effetti da qui ad un anno, quando i tarantini saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente della Provincia. Ma a chi affidare la missione di riprendersi il Palazzo del Governo? Martino Tamburrano, sindaco di Massafra, si muove da candidato in pectore. Anche con dichiarazioni sorprendenti, come il suo suggerimento ai consiglieri comunali tarantini del Pdl di votare a favore del bilancio presentato dall’amministrazione Stefàno.
E’ chiaro che Tamburrano cerca una strategia di largo respiro. E’ l’uomo che cerca il dialogo oltre gli steccati di appartenenza. Vuole parlare con Cito, ma anche con l’Udc. Anche se con Scalera e con il suo concittadino Cofano i rapporti, politicamente parlando, non sarebbero idilliaci. Tamburrano — il cui vero obiettivo potrebbe anche essere l’elezione nel prossimo consiglio regionale (si vota nel 2010) — dovrà comunque guardarsi dall’agguerrita concorrenza interna. Da Taranto, infatti, scalpita Nicola Tagliente, che dalla sua ha la non secondaria caratteristica di avere cittadinanza tarantina. Ed il capoluogo vorrebbe tornare a contare qualcosa dopo il trattamento subito alle elezioni politiche, quando nessun candidato del capoluogo è stato inserito in posti utili nelle liste per la Camera ed il Senato.
La candidatura ala Provincia rappresenterebbe un’ottima compensazione. Fin qui se la maglia di candidato del Pdl dovesse essere affidata ad un uomo dell’area di Forza Italia. Ma questa scelta potrà essere compiuta solo avendo come riferimento lo scacchiere regionale. Si voterà infatti anche a Bari, Brindisi e Lecce, città nelle quali è già possibile che Forza Italia giochi un ruolo di primo piano nelle candidature. A quel punto a Taranto potrebbe entrare in gioco Alleanza Nazionale, che avrebbe già pronti due cavalli giovani ma di razza: Pietro Lospinuso e Leonardo Conserva. Se invece si vorrà puntare sulla maggiore esperienza sarebbe pronto anche il senatore Giuseppe Semeraro. E poi c’è da valutare l’incognita Cito. Che fare con il movimento dell’ex sindaco? L’ambiguo rapporto di AT6 con l’amministrazione Stefàno non farebbe spingere per la ricerca di un accordo. Ma da qui ad un anno se ne potrà parlare.
I sindaci : «Subito il piano ospedaliero»
TARANTO - Non si perda altro tempo e soprattutto non si alimenti ulteriore confusione. Deve essere stato questo lo spirito con il quale, questa mattina, presso la sede centrale dell’Asl si è conclusa la riunione della rappresentanza dei sindaci per la sanità. Presenti i primi cittadini di Massafra, Grottaglie, Mottola e Ginosa. Punto fondamentale della convocazione il piano di riordino ospedaliero da valutare alla luce del Piano della Salute recentemente approvato dalla giunta regionale. Linee guida che dal governo pugliese dettano ai direttori delle Asl per pianificare e gestire la sanità. Linee guida su cui tracciare, quindi, anche il disegno ospedaliero. Sul futuro degli ospedali ionici c’è al momento una gran confusione.
I sindaci del centrodestra parlano di declassamento e perdita di strutture anche di nuova costruzione nel versante occidentale, mentre ieri il Pd elogiava i contenuti del Piano della Salute escludendo penalizzazioni per il territorio. Dalla rappresentanza, questa mattina, si è levata la presa di posizione nei confronti dell’Asl ionica a cui spetta definire i progetti per gli ospedali ionici. Per questa ragione, all’unanimità dei presenti (mancava solo il sindaco Massaro di Manduria) è stato deciso di chiedere al dg Colasanto di presentare urgentemente una ipotesi di piano di riordino su cui procedere poi con un’analisi attenta. In merito alle ultime dichiarazioni la rappresentanza ha, inoltre, fatto annotare in verbale che vengano diffuse notizie anche da personaggi istituzionali che anticipano soluzioni che non sono note. I sindaci, in altre parole, non hanno ancora alcun documento che attesta quale futuro spetta ai singoli ospedali ionici. MARIA DE BARTOLOMEO (Taranto Sera)
FITTO: Nessun taglio alla Sanità ed eviteremo anche il ticket
“Il Patto della Salute non è stato toccato in alcun modo. Da una prima previsione di un miliardo di euro di tagli, il Governo, tra mille sforzi e sacrifici, è prima sceso a 250 milioni, poi è riuscito a scongiurare anche quelli, quindi il Fondo Sanitario Nazionale non viene ridotto neanche di un euro”. Lo ha affermato il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, che ha spiegato: “Quanto all’ingiusto ticket da 10 euro sulle prestazioni specialistiche introdotto nel 2007 dal Governo Prodi e poi sospeso è una scelta che non abbiamo fatto noi e che non condividiamo. Troveremo comunque il modo di scongiurarne la reintroduzione.
FINANZIARIA: Una manovra per le famiglie
La manovra varata dal governo, con lodevole anticipo su tempi e riti della vecchia Finanziaria (che si concludeva con l’“assalto alla diligenza”), avrà un positivo effetto di cambiamento e di modernizzazione su molteplici settori della vita italiana. È una svolta, mobilita tutte le energie del Paese per rilanciarlo, incide con decisione su spesa pubblica improduttiva e pastoie burocratiche. Ma innanzitutto la manovra dà un aiuto concreto alle famiglie italiane in difficoltà, strette fra inflazione e pressione fiscale.
Social card – A un milione e 200 mila pensionati indigenti sarà consegnata, al momento di ritirare l’assegno vitalizio, una carta prepagata del valore di 400 euro all’anno con la quale potranno fare acquisti per i generi di prima necessità. Nei supermercati convenzionati otterranno uno sconto del 10 per cento; potranno usare la carta anche per pagare le bollette, nel qual caso lo sconto arriverà al 20 per cento. Per non umiliare questi italiani meno fortunati, la social card sarà anonima, ma, come la tessera del Bancomat, avrà un codice.È un’innovazione che punta a sostenere i redditi dei meno abbienti: è una misura squisitamente sociale, ma contribuirà a aiutare la ripresa dei consumi, del mercato interno.
Sanità – Per quest’anno non sarà introdotto nessun ticket sulle prestazioni specialistiche; nel 2009 ciascuna Regione deciderà se introdurre o meno un contributo a carico degli assistiti. Ad ogni modo, fino al 2010 non ci sarà alcuna riduzione della spesa sanitaria, anzi aumenteranno gli stanziamenti per il servizio sanitario nazionale grazie a un’intesa fra Stato e Regioni che si raggiungerà entro il 31 luglio prossimo.Sono stati stanziati 322 milioni di euro, poi, per il rinnovo del contratto dei medici di base e per realizzare il collegamento telematico in rete degli stessi sanitari, così da arrivare alla “ricetta elettronica”.
venerdì 20 giugno 2008
Ici, "taglio" da 102 euro
Addio all’imposta comunale sulla prima casa: in media si risparmiano più di 100 euro. I crispianesi più di tutti: 225 euro
I Comuni perdono quasi 10 milioni, ma vengono rimborsati dal Governo. Ecco quanto ci guadagnano i contribuenti
Giugno era il mese dell’estate e dell’Ici. Da quest’anno solo dell’estate: e già questo è un guadagno non da poco. Esattamente 102 euro a testa, centesimo più centesimo meno, per i cittadini ionici. E’ il frutto di uno studio del Corriere, ottenuto incrociando il gettito per la prima casa accertato nel 2006 (l’ultimo certificato e che scomparirà dai prossimi bilanci), con il numero delle abitazioni principali denunciate dai Comuni nei conti consuntivi dello stesso anno. Il risultato è ciò che ogni capo famiglia si è chiesto e ha poi calcolato nelle sue tasche: quanto si risparmia? Ma partiamo dal principio.
La novità è che il taglio dell’Ici sulla prima casa è arrivato, come promesso dal nuovo Governo, ad alleviare i conti delle famiglie. Per la verità la boccata d’ossigeno era cominciata col precedente esecutivo: Prodi e Tps (quello delle «tasse bellissime») nella Finanziaria 2008 avevano inserito una sforbiciata del 40%. Tremonti-Robin Hood, col decreto fiscale di maggio, ha tagliato tutto il resto: cioè il 60%. Dunque: addio Ici, la ormai famigerata imposta comunale sugli immobili. L’azzeramento sulla prima casa è infatti operativo dal primo acconto di giugno e riguarderà anche le pertinenze, dal garage, alla cantina e fino alla soffitta. L’esonero è poi esteso anche ad alcune ipotesi assimilabili alla prima casa, tra cui gli immobili delle cooperative edilizie a proprietà indivisa, gli immobili degli Iacp regolarmente assegnati, l’ex casa coniugale assegnata al coniuge separato o divorziato; oppure gli immobili che i regolamenti comunali assimilano ad abitazione principale, come quelli concessi in uso gratuito a parenti in linea retta o collaterale. Resteranno fuori, invece, ville, castelli e abitazioni di lusso: per chi ce l’ha...
Anche per i comuni ionici, stando alle rassicurazioni del ministro dell’Economia, al “sacrificio” (un minor gettito di poco meno di 10 milioni di euro) corrisponderà un rimborso integrale con la riduzione di voci d’incremento di spesa discrezionale della spesa pubblica, tramite un fondo ad hoc inserito nel bilancio del ministero dell’Interno. Nel mirino di Tremonti ci sono gli incrementi di spesa contenuti nel decreto mille proroghe e nella Finanziaria per il 2008, accompagnati dal congelamento dell’aumento dei tributi locali, dalla Tarsu all’addizionale Irpef, in attesa della definizione dei contenuti del nuovo patto di stabilità interno.
Non rientrano nel blocco gli aumenti destinati alle regioni in deficit e quelli inseriti negli schemi di bilancio di previsione già presentati dalle Giunte al Consiglio per l’approvazione. Per fare un esempio: Martina rischia di veder sfumare l’aumento della Tarsu (del 70%) deciso dopo il decreto fiscale. Ma chi sono i proprietari di prima casa più fortunati? Stando ai nostri calcoli, ai crispianesi resteranno in tasca mediamente 225 euro a testa. Seguono: Maruggio (214), Leporano (210), San Giorgio Jonico (190), Statte (184), Castellaneta (173), Avetrana (118), Pulsano (99), Massafra (96), Ginosa (79). Tutti gli altri dovranno accontentarsi di risparmi via via inferiori. Ultimi i rocchesi: stando agli accertamenti 2006 del più piccolo comune della provincia e al numero di abitazioni principali dichiarate, il taglio è infatti di sole 11 euro a cranio. Evidentemente, grazie alle detrazioni, il “grosso” era stato levato prima.
Massimo D’Onofrio (Corriere del Giorno)
giovedì 19 giugno 2008
VITO: Gasolio meno caro per la pesca, l'agricoltura e i tir
Autotrasporto, pesca e agricoltura. Sono questi i settori che stanno soffrendo maggiormente il caro-carburanti ed e’ a questi che il Governo sta dedicando "alcune misure di breve periodo" che verranno inserite nella manovra oggi al varo del Cdm per contrastare gli effetti negativi del boom dei prezzi di benzina e gasolio. Lo ha spiegato durante il question time il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, sottolineando che tali misure sono "finalizzate a dare risultati economici per i cittadini e in particolare per alcune categorie professionali particolarmente colpite come autotrasportatori, pesca e agricoltura". In particolare, per questi tre comparti, "sono previste misure di riduzione della fiscalita’, sterilizzando la base imponibile e riducendo l’aliquota sul carburante".
CONSIGLIO DEI MINISTRI: Varata la manovra, pareggio di bilancio nel 2011
Il Consiglio dei Ministri ha approvato una manovra, articolata su un decreto-legge ed un disegno di legge, per il varo di disposizioni complessivamente volte a promuovere lo sviluppo (anche mediante misure di semplificazione di procedimenti amministrativi concernenti la liberta’ di iniziativa economica), a restituire potere d’acquisto ai cittadini, a razionalizzare l’efficienza e l’economicita’ dell’organizzazione amministrativa, a perseguire obiettivi di perequazione tributaria ed a semplificare procedimenti che incidono su questi aspetti.
Viene introdotta nel codice penale una nuova figura di reato, quella degli "atti persecutori" (articolo 612-bis), nonche’ una nuova ed idonea misura cautelare e la previsione di strumenti che favoriscano le indagini (intercettazioni telefoniche in particolare, necessarie in considerazione del fatto che il fenomeno si realizza spesso a mezzo di telefono); - un disegno di legge che rafforza la tutela penale contro la violenza sessuale con l’introduzione nell’ordinamento di aggravanti, aumento della pena in caso di recidiva e meccanismi capaci di accelerare i tempi di giudizio; su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta: - un disegno di legge per il conferimento al Governo di un’ampia delega in materia di riforma del lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione, per modificare in maniera significativa il rapporto di lavoro pubblico con l’obiettivo di attuare una progressiva convergenza con il lavoro privato, migliorare l’efficacia della contrattazione collettiva, introdurre nell’ordinamento sistemi di valutazione del personale al fine di rendere coerente l’offerta di servizi con gli standards internazionali, valorizzare il merito dei dipendenti anche attraverso meccanismi premianti, definire un sistema piu’ rigoroso di responsabilita’ in capo ai singoli dipendenti, ribadire il principio della necessarieta’ del concorso pubblico per l’accesso e la progressione in carriera, migliorare il sistema di formazione.
Ospedali: i sindaci vogliono chiarezza
Si riuniranno venerdì 20 giugno prossimo i sindaci della rappresentanza in seno all’Asl per parlare di piano di riordino ospedaliero. La richiesta avanzata dal sindaco di Grottaglie, Raffaele Bagnardi al presidente Martino Tamburrano, all’indomani dell’approvazione del Piano della Salute da parte della giunta regionale, è stata accolta. Sul tavolo c’è il futuro della sanità ionica. Sul territorio ci sono sette strutture ospedaliere, ognuna portatrice di problemi e disagi per l’utenza. Un piano che possa quindi riordinare la distribuzione di reparti e personale è quantomai necessario.
mercoledì 18 giugno 2008
Piano della salute, prime critiche
MOTTOLA - “Convocherò in sindaci del versante occidentale perchè è giusto far sentire la voce di un intero territorio che rischia di rimanere scoperto”. E’ l’annuncio del sindaco di Mottola, Giovanni Quero che, pur non avendo completamente analizzato il piano della Salute approvato dalla giunta regionale, muove le prime critiche. “Si sono fatti notevoli passi indietro - dice - e c’è la prova provata dall’inganno. Ricordo che tre anni fa il presidente Vendola accusava il piano Fitto di voler chiudere gli ospedali. Oggi le strutture ospedaliere di Massafra, Mottola sono destinate a scomparire perchè avranno meno di 70 posti letto e Castellaneta viene ridotto a ospedale di base. Questo la dice lunga sulla volontà del governatore di lasciare scoperto un intero territorio. Mottola, ad esempio, scende da 100 a meno 70 posti letto, riducendosi ad un mero poliambulatorio”. Di contro nel piano sono previsti tre nuovi ospedali: a Taranto, a Martina e nel bacino tra Grottaglie e Manduria. “Non dico no alle nuove strutture - aggiunge Quero - ma per il resto del territorio si continuano a scippare specialità e reparti. Questo vuol dire che chi risiede nel versante occidentale ionico dovrà aspettare altri vent’anni per essere curato. Si capisce chiaramente che l’obiettivo è il risparmio a tutti i costi. E Vendola non ha avuto nemmeno il coraggio di venire a discutere con i cittadini. Per lo meno Fitto si assunse la responsabilità del confronto raccogliendo anche le critiche”. Su un punto Quero invita a riflettere: “Si sono spesi miliardi di vecchie lire per una struttura come quella di Mottola che ora si chiude mentre altri ospedali vengono costruiti. Perché?” MARIA DE BARTOLOMEO Taranto Sera
NAPOLI: Su Veltroni si allunga l'ombra di Di Pietro
"L’opposizione responsabile e dialogante del Pd barcolla sotto l’incombere del dipietrismo, grande fiume che raccoglie tutti i veleni di questi anni. Cosi’ come l’opposizione ’repubblicana’ preannunciata dall’Udc vacilla sotto il richiamo della foresta dell’antiberlusconimso.”Lo ha affermato Osvaldo Napoli, vice capogruppo del Pdl alla Camera, che ha sottolineato: “La salvaguardia del dialogo non e’ nelle mani del Pdl o di Berlusconi , come si e’ affannato a spiegare il senatore Luigi Zanda, ma e’ solo ed esclusivamente nelle mani del Pd e del suo leader Walter Veltroni. Loro soltanto posso resistere alle pressioni che vengono dagli angoli piu’ bui del Paese e da quella minoranza forcaiola sempre pronta a rovesciare ogni tavolo. Il dialogo e’ fragile ma nessuno puo’ immaginare, per rafforzarlo, di cedere alle intimidazioni dell’avversario. Gli emendamenti non sono salva premier, ma sono, paradossalmente, terreno di dialogo e di confronto sulla questione della giustizia che si e’ fatta, in questi anni, una questione pre-politica senza la cui soluzione la politica non potra’ mai riconquistare la scena".
BERLUSCONI A SCHIFANI: Favorevole al disegno di legge a tutela delle più alte cariche dello Stato
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha inviato una lettera al presidente del Senato, Renato Schifani, dopo la presentazione degli emendamenti del Pdl al dl sicurezza. Ecco il testo integrale.
"Caro Presidente come le e’ noto stamane i relatori senatori Berselli e Vizzini, hanno presentato al cosiddetto "decreto sicurezza" un emendamento volto a stabilire criteri di priorita’ per la trattazione dei processi piu’ urgenti e che destano particolare allarme sociale. In tale emendamento si statuisce la assoluta necessita’ di offrire priorita’ di trattazione da parte dell’autorita’ giudiziaria ai reati piu’ recenti, anche in relazione alle modifiche operate in tema di giudizio direttissimo e di giudizio immediato. Questa sospensione di un anno consentira’ alla magistratura di occuparsi dei reati piu’ urgenti e nel frattempo al Governo e al Parlamento di porre in essere le riforme strutturali necessarie per imprimere una effettiva accelerazione dei processi penali, pur nel pieno rispetto delle garanzie costituzionali".
Proprio oggi, infatti, mi e’ stato reso noto, e cio’ sara’ oggetto di una mia immediata dichiarazione di ricusazione, che la presidente di tale collegio ha ripetutamente e pubblicamente assunto posizioni di netto e violento contrasto con il Governo che ho avuto l’onore di guidare dal 2001 al 2006, accusandomi espressamente e per iscritto di aver determinato atti legislativi a me favorevoli, che fra l’altro oggi si troverebbe a poter disapplicare". Per il presidente del Consiglio "ancora una volta, secondo l’opposizione l’emendamento presentato dai due relatori, che e’ un provvedimento di legge a favore di tutta la collettivita’ e che consentira’ di offrire ai cittadini una risposta forte per i reati piu’ gravi e piu’ recenti, non dovrebbe essere approvato solo perche’ si applicherebbe anche ad un processo nel quale sono ingiustamente e incredibilmente coinvolto. Questa e’ davvero una situazione che non ha eguali nel mondo occidentale. Sono quindi assolutamente convinto, dopo essere stato aggredito con infiniti processi e migliaia di udienze che mi hanno gravato di enormi costi umani ed economici, che sia indispensabile introdurre anche nel nostro Paese quella norma di civilta’ giuridica e di equilibrato assetto dei poteri che tutela le alte cariche dello Stato e degli organi costituzionali, sospendendo i processi e la relativa prescrizione, per la loro durata in carica. Questa norma e’ gia’ stata riconosciuta come condivisibile in termini di principio anche dalla nostra Corte Costituzionale. La informo quindi che proporro’ al Consiglio dei ministri di esprimere parere favorevole sull’emendamento in oggetto e di presentare un disegno di legge per evitare che si possa continuare ad utilizzare la giustizia contro chi e’ impegnato ai piu’ alti livelli istituzionali nel servizio dello Stato".