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venerdì 11 luglio 2008

I FATTI DEL BUONGOVERNO: Le risposte su famiglia e sicurezza

Dai primi di quest’anno, quando il governo Prodi già agonizzava per le sue lacerazioni interne, sono emerse con chiarezza le principali preoccupazioni degli italiani: il disagio di milioni di famiglie stremate dalla fallimentare politica fiscale ed economica delle sinistre; i timori per la crescente insicurezza determinata dagli attacchi della malavita e dalla presenza di troppi immigrati clandestini, spesso arruolati dalla grande e piccola criminalità.

Il Pdl, con un’analisi realistica e responsabile ha individuato urgenze, bisogni e attese della società italiana e nella campagna elettorale ha indicato strumenti e obiettivi del cambiamento possibile. Lo slogan “Rialzati, Italia” ha sintetizzato la volontà di ridare fiducia ai cittadini con azioni immediate e concrete, sia sul fronte economico-fiscale, per il rilancio del sistema produttivo, sia su quello della sicurezza. Gli italiani hanno capito e hanno dato al centrodestra una vittoria ampia, netta, indiscutibile.

Il governo guidato da Silvio Berlusconi ha risposto a questa larghissima fiducia con un’azione rapida e coordinata per mantenere gli impegni assunti. L’esecutivo si è mosso subito e bene: ha varato misure per sostenere i redditi delle famiglie più provate e per aiutare i meno fortunati; sul piano della sicurezza, ha fatto constatare il ritorno dello Stato.

Gli italiani ancora una volta hanno capito e valutato e i sondaggi dei più autorevoli istituti di ricerca confermano che cresce il consenso per il governo e, ancora di più, l’apprezzamento per il premier. Di qui la reazione schizoide dell’opposizione che, fra livori e veleni, cerca diversivi e pretesti, sapendo che non può misurarsi sul piano della politica concreta col centrodestra e cerca di rendere torbido il clima del Paese.


Ossigeno alle famiglie in affanno – Dalle prime riunioni del consiglio dei ministri sono scaturiti i provvedimenti che milioni di italiani attendevano. È stata abolita l’Ici sulla prima casa: una misura concreta, ma anche un segnale per indicare che, con la gradualità che la congiuntura e l’andamento delle entrate consentiranno, la pressione fiscale scenderà. Per tantissime famiglie del ceto operaio e del ceto medio basso il beneficio dell’abolizione dell’Ici si cumula con quello connesso alla detassazione degli straordinari e dei premi di produttività per i lavoratori dipendenti del settore privato con reddito non superiore a 30 mila euro lordi l’anno. L’inasprimento delle aliquote Irpef voluto dal governo Prodi falcidiava i salari, l’impegno profuso negli straordinari non migliorava le cifre finali della busta paga. Dal primo luglio si è voltata pagina: straordinari e premi sono sottoposti a una specie di cedolare secca del 10 per cento, nient’altro. Se si pensa che l’aliquota minima è di almeno il 23%, il vantaggio è evidente.

Nelle simulazioni elaborate dagli esperti si constata che per moltissime famiglie l’abolizione dell’Ici e la detassazione degli straordinari comporteranno un beneficio di circa 1.400 euro all’anno. È un buon inizio. Ma non è tutto. Per sostenere la capacità di spesa delle famiglie stremate dalle rate crescenti dei mutui a tasso variabile, il governo ha raggiunto un’intesa con le banche. L’accordo prevede che le famiglie potranno tornare alla rata media pagata nel 2006; si allungheranno, quindi, i tempi della restituzione della somma ottenuta dalla banca per l’acquisto della casa, ma intanto quelle famiglie respireranno, senza l’angoscia della rata che continua a crescere.

Il governo, inoltre, non ha dimenticato i cittadini meno abbienti, anziani e pensionati che tirano avanti con vitalizi inadeguati. È in arrivo la “social card”: una carta prepagata di 400 euro l’anno, da spendere in negozi convenzionati per generi di prima necessità e per il pagamento di bollette e carburanti. L’impegno è notevole, dato che la social card sarà assegnata a un milione e 200 mila cittadini. Nella manovra triennale – innovativa rispetto alle vecchie finanziarie – sono previsti altri aiuti alle famiglie, alle giovani coppie in cerca di casa, agli studenti, con “bonus” per i nuovi nati. E si sta delineando un “piano casa” che darà risposte concrete e socialmente mirate alla domanda di nuove abitazioni che da tanti anni il Paese esprime.

Obiettivo ripresa – L’insieme dalle misure economiche punta alla ripresa del sistema Italia, anche attraverso un più tonico mercato interno. Il rilancio va cercato tagliando la spesa pubblica improduttiva ed eliminando gli sprechi e gli enti inutili. In questo cotesto rientra anche il nuovo slancio alle realizzazioni delle infrastrutture e delle grandi opere, dalla Tav Torino-Lione al Ponte sullo Stretto.

Per un Paese più sicuro – Di pari passo con i provvedimenti economici – e con la soluzione dell’emergenza rifiuti in Campania – stanno procedendo le nuove norme sulla sicurezza. Espulsioni più facili e rapide per gli immigrati clandestini pericolosi o che commettono reati. Più presenti le Forze dell’ordine nelle strade e nelle periferie; all’occorrenza, si potranno impiegare anche militari dell’esercito (non più di 2.500 e per non più di sei mesi). Ancora. Pene più severe per i reati di maggiore allarme sociale (compresa la guida sotto l’effetto di alcol o droga). Soprattutto pene più certe, con la riduzione dei casi in cui si può sospendere l’effetto della condanna. Niente più scarcerazioni facili e permessi ai detenuti pericolosi. Giro di vite anche nei confronti delle organizzazioni mafiose, italiane e straniere, con pene più elevate e procedure più rapide per il sequestro e la confisca dei beni dei clan.

Infine, più poteri a sindaci e prefetti, perché sia coordinata in maniera più efficace l’azione di tutte le forze di polizia, compresa quella municipale. Insomma, l’Italia diventa un Paese più sicuro, con uno Stato più visibile, presente e autorevole, soprattutto cesserà di essere il “ventre molle d’Europa” meta facile di tanti immigrati irregolari decisi a vivere di malaffare e di espedienti, non di lavoro. Anche in questo caso, i provvedimenti del governo hanno una precisa organicità, rispondono a un progetto, non sono frutto di improvvisazioni. Gli italiani lo comprendono e ringraziano, l’opposizione annaspa.

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