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sabato 5 luglio 2008

I FATTI DEL BUONGOVERNO: Decreto sicurezza,un provvedimento necessario

Il governo mantiene le sue promesse e sostiene il rapido iter del decreto sicurezza, che contiene misure responsabili e mirate per cambiar registro, per restituire ai cittadini maggiore sicurezza e fiducia nelle istituzioni.Il provvedimento ha avuto un’ampia maggioranza al Senato ed ora è all’esame della Camera, dove sono state già bocciate le eccezioni di incostituzionalità presentate dall’opposizione. La nuova normativa è ora all’esame delle commissioni finanze e bilancio e il dibattito in aula comincerà il 15 luglio prossimo. L’opposizione annuncia una dura azione di contrasto, ma la maggioranza è coesa e decisa a far valere la legge della democrazia.


I contenuti del decreto costituiscono una svolta, chiudono un capitolo di lassismo e di incertezza del diritto e della pena che, soprattutto durante l’infelice esperienza del governo Prodi, aveva accresciuto negli italiani un preoccupante senso d’insicurezza di fronte all’assedio della malavita potenziata dagli apporti della criminalità straniera e dell’immigrazione clandestina. Il governo è deciso a far avvertire in tutto il territorio nazionale la presenza dello Stato, uno Stato che risponde alle attese dei cittadini con strumenti più efficaci per contrastare ogni forma d’illegalità, per ridurre la presenza degli immigrati irregolari e per rendere più rapida la macchina giudiziaria.


Clandestini – L’Italia non può essere la facile porta d’ingresso per i disperati che dalle zone più tormentate del pianeta intendono raggiungere l’Europa. L’immigrazione deve avvenire nel rispetto delle leggi, che tutelano i migranti regolari e che debbono respingere gli irregolari, i clandestini. Col decreto, per cominciare, si ampliano i casi d’espulsione su ordine del giudice per gli stranieri condannati. Il provvedimento scatterà per chi è condannato a due anni di reclusione (il limite minimo, in precedenza, era di 10 anni). Fra le novità c’è anche la norma che considera la clandestinità un’aggravante: se a commettere il reato è un clandestino, la pena viene aumentata di un terzo. Col decreto sicurezza si lancia un messaggio anche al di là delle frontiere: sarà chiaro che l’Italia non è più un Paese “facile”, dal quale una volta arrivati non si viene mai cacciati. Nel decreto ci sono anche norme severe che colpire gli italiani che speculano sull’immigrazione clandestina: previsto il carcere da sei mesi a tre anni per chi affitta e dà alloggio agli irregolari. Le case date in affitto potranno essere confiscate. Pene più severe per chi dà lavoro a stranieri senza permesso di soggiorno.


Corsia preferenziale ai processi per i reati più gravi – Per consentire che la giustizia possa perseguire rapidamente i reati più gravi, vengono sospesi per un anno i processi per fatti meno gravi, che non prevedano condanne superiori ai 10 anni di reclusione. Perché scatti la sospensione, questi reati meno gravi devono essere stati commessi prima del 30 giugno 2002 e lo stato della procedura deve essere fra l’udienza preliminare e il giudizio di primo grado. L’opposizione ha imbastito una campagna di propaganda menzognera su questo punto, sostenendo che la norma è stata ideata per favorire il premier. Pura invenzione, lo scopo e di dare la precedenza ai processi più gravi: troppe volte è accaduto che malavitosi accusati di omicidi e reati mafiosi siano stati scarcerati per decorrenza dei termini, dato che la macchina giudiziaria è intasata da tanti processi che non hanno la stessa gravità e urgenza. Sono esclusi dalla sospensione, anche se la pena prevista non supera i 10 anni, i processi con imputati detenuti, quelli per terrorismo, per abusi sui minori, per l’inosservanze delle norme sulla sicurezza del lavoro. Nessuna sospensione, quindi, per i responsabili delle “morti bianche”.


Criminalità comune – Per rendere più visibile ed efficace l’azione dello Stato, saranno potenziate le forze dell’ordine e saranno loro assegnati mezzi adeguati. In caso di esigenze particolari, alle forze di polizia si affiancheranno militari: non più di tremila e per non più di sei mesi. La stretta contro la malavita è netta; aumentano i casi per i quali non si potrà concedere: niente scarcerazioni facili per chi commette violenze sessuali, anche di gruppo, per chi spaccia droga; esclusi dalla sospensione della pena anche i colpevoli di furti e rapine commessi con l’aggravante della clandestinità. Con l’introduzione di una specifica aggravante, il decreto prevede la pena dell’ergastolo per chi uccide un ufficiale di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria.


Più poteri ai sindaci – Per rendere più coordinato e fruttuoso l’impiego di tutte le forze dell’ordine, sono previsti poteri più ampi per i sindaci e i prefetti, sicché la polizia municipale avrà un ruolo più importante sul fronte della sicurezza. Sindaci e prefetti potranno segnalare gli immigrati da espellere o allontanare perché pericolosi per la pubblica sicurezza.


Sulla strada – L’opinione pubblica è rimasta molto turbata da una pesante serie di sciagure della strada provocate da guidatori irresponsabili. Tutto il Paese ha chiesto maggiore severità e prevenzione. Con il decreto si aumentano (andranno da 3 a 10 anni) per coloro che provocano incidenti mortali guidando sotto l’effetto di alcool e droga. Contro le mafie – Giro di vite anche contro il crimine organizzato. Pene più severe (aumenta di due anni la pena per l’associazione mafiosa) e procedure più snelle per individuare e confiscare i ben dei boss. I condannati per mafia non potranno usufruire del gratuito patrocinio. Novità di rilievo: le sanzioni più severe e il carcere duro previsto dall’articolo 41-bis, verranno estesi anche alle mafie d’importazione: cinese, russa, albanese,eccetera.

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