Questo blog nasce da noi giovani del PDL Massafra, affinchè i nostri ideali ed i nostri valori possano essere condivisi da più gente possibile, per chi, come noi, vede nella politica uno stimolo di confronto e di crescita.

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martedì 30 settembre 2008

Grandi numeri a Terra di Puglia, un fenomeno di "turismo attivo"

Alle visite guidate molti massafresi, ma anche molti forestieri

MASSAFRA - È tempo di bilanci per l’associazione culturale “Terra di Puglia” (sul web http://www.associazioneterradipuglia.it/). Nei giorni scorsi, con l’ultimo appuntamento con la “Festa danzante con la pizzica”, si è conclusa la manifestazione “E…state con Terra di Puglia”, rientrante nel cartellone “MassafraEstate 2008”.

Circa 1500 gli iscritti alle visite guidate proposte dall’associazione, riversatisi nel Centro storico alla scoperta delle bellezze della città, e alle lezioni di pizzica, tenutesi nella piazza d’Armi del Castello Medievale. Per la maggior parte massafresi, ma non solo. Tanti i forestieri, provenienti da comuni vicini e da diverse regioni italiane, che hanno apprezzato i tour nell’affascinante mondo senza luce, ricco di grotte, gallerie, abitazioni ipogee, tunnel, pozzi, cisterne e camminamenti, che caratterizza la “Massafra sotterranea”, nella Torre dell’Orologio, nella chiesa di San Benedetto e nei Conventi dei Cappuccini e di Sant’Agostino, guidati da studiosi del territorio e giovani volontari.

Soddisfazione per gli ottimi risultati ottenuti è stata espressa dal presidente dell’associazione, Melania Longo. «Con queste iniziative – ha dichiarato la Longo – siamo riusciti a promuovere una sorta di turismo attivo, ad avviare un progetto di promozione della conoscenza e della valorizzazione del nostro territorio, che abbiamo fatto visitare a tantissima gente. Il nostro obiettivo non era quello di organizzare passeggiate anonime ma di fornire al visitatore, attraverso forme di accoglienza e coinvolgimento, gli strumenti basilari per conoscere l’ambiente in cui vive. La tutela del nostro patrimonio non può prescindere dalla conoscenza del suo valore storico artistico e dello stato in cui riversa » .

Sulla stessa linea, Maria Renzelo, una delle guide dei tour. «Sono rimasta piacevolmente sorpresa – ha affermato – dall’attenzione e dall’interesse mostrato dai visitatori, tra i quali molti giovani e bambini. Occorre partire proprio da loro se si vuole inculcare un senso di responsabilità e di rispetto nei confronti dell’ambiente e dei beni culturali di cui disponiamo».

Un centinaio, inoltre, gli iscritti alle lezioni di pizzica tenute con molta professionalità e passione da Angelica Cardone. Variegato il target delle lezioni, dai bambini agli anziani. Tra i partecipanti, anche tanti turisti, provenienti da diverse regioni italiane. Successo di pubblico, infine, per i due appuntamenti della “Festa danzante con la pizzica”, al termine delle lezioni, con ballerini e musicisti di danza popolare, il Canzoniere Mottolese, ed in collaborazione con l’associazione “La Durlindana”. «L’intento perseguito – ha spiegato Angelica Cardone – è stato quello di inculcare l’amore per il territorio, insegnando una danza fortemente legata alla nostra tradizione. Sono stati i miei nonni ed alcuni anziani, infatti, a tramandarmi alcuni passi e canzoni di questo ballo».

Francesca Piccolo [Corriere del Giorno]

BERLUSCONI: Le minacce dell'opposizione di scendere in piazza non ci fanno impressione

"Le minacce di scendere in piazza e di fare sciopero non ci fanno alcuna impressione. Anzi, ottengono l’effetto contrario: ci stimolano ancora di piu’ ad andare avanti per la nostra strada". Lo ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che ha ribadito l’impossibilita’ del dialogo con l’opposizione. "Non c’e’ alcuna possibilita’ di dialogo con persone che si sono rivelate quelle che sono. Basta leggere i giornali e sentire cosa dicono in tv". Alla provocazione di alcuni esponenti dell’opposizione secondo i quali il nostro Paese rischia di diventare come l’Argentina, Berlusconi ha replicato: "Di persone che dicono queste cose quale considerazione si deve avere?".

Il nostro presidente ha sottolineato: "Noi abbiamo avuto un mandato ampio dalla maggioranza degli italiani, e intendiamo mantenere fede a quanto abbiamo garantito in campagna elettorale. Non ci fermeremo per nessuna ragione, a meno che non arrivino delle proposte di buon senso, perche’ noi siamo innanzitutto persone di buon senso. Da questa sinistra pero’ sono venute solo cose che non vanno in quella direzione, per cui noi continueremo per la nostra strada". Riferendosi all’attuale scenario nazionale ed internazionale, Silvio Berlusconi ha commentato: "Sono sereno, come immagino, la gran parte degli italiani. C’e’ una crisi internazionale che conosciamo e che sta imperversando sui mercati finanziari e le borse. Tuttavia l’Italia non e’ il paese della finanza, ma il paese manufatturiero per eccellenza: siamo i primi dopo la Germania, quindi, abbiamo una solidita’, quella del fare, del produrre, del realizzare, che altri Paesi, anche importanti, non hanno". Il Presidente del Consiglio, in una nota emessa da Palazzo Chigi, ha infine espresso la soddisfazione sua e dell’intero governo per la soluzione positiva della vicenda dei turisti italiani rapiti in Egitto.

venerdì 26 settembre 2008

Passa la linea del governo

La svolta a U di Veltroni
Prima ha cercato di cancellare le impronte dalla stanza del delitto, quella dove la Cgil è stata indotta a dire “no”, poi è andato in televisione al Tg1 e a Porta a Porta per tentare di mettere l’impronta sua sull’accordo per Alitalia.
È sempre buon segno quando l’incendiario torna in scena in veste di pompiere. Mente, ma gli valga la menzogna. Significa che comincia a capire qual è l’aria che tira nel Paese, e va col vento. Malvolentieri, ma si adegua. Il fatto stesso che l’opposizione faccia la cosa giusta per la ragione sbagliata (cioè per opportunismo e non per resipiscenza) accresce l’importanza del cambiamento di rotta.


La linea di Berlusconi
Pudicamente, per non dare a Berlusconi il merito di un’altra intuizione vincente – la “cordata italiana” – certi giornali attribuiscono il merito a “Palazzo Chigi”, come se no fosse la residenza ufficiale del Presidente del Consiglio. Scontati i riconoscimenti alla sperimentata capacità di mediazione di Gianni Letta, alla quale Berlusconi si affida.
Eppure alla fine è passata proprio la linea berlusconiana, è passata la sua ostinazione nel ritenere possibile trovare in Italia alcuni imprenditori decisi a scommettere su Alitalia nel quadro di un interesse nazionale più ampio, che va al di là della pure convenienza all’affare del trasporto di 24 milioni di passeggeri all’anno.


Il fallimento dell’asse Veltroni Epifani
Troppo palese è stato il tentativo di dare un colpo al Governo attraverso la politica del “tanto peggio, tanto meglio”: Veltroni sperava di arrivare all’appuntamento del 25 ottobre con questo bel piatto: il governo ha fallito sull’Alitalia. Dovrà digiunare.


Ha vinto l’interesse nazionale
Invece, tenere insieme l’interesse e – perché no, anche l’orgoglio – nazionale con una ristrutturazione resa obbligatoria dai conti di bilancio, salvaguardando il massimo possibile di occupazione e con la prospettiva di riassorbire al più presto gli esuberi attraverso il potenziamento dei collegamenti e il rinnovamento dei vettori, m al contempo fare un salto di produttività e riconquistare la clientela con l’efficienza, è stato un impegno di grande rilievo.
Naturale che Pd e Cgil, di fronte all’isolamento in cui erano finiti, cerchino ora di saltare sul carro del vincitore e giocare addirittura il ruolo di “mosche cocchiere”.
Solo che si sbagliano a credere ancora che gli italiani abbiano la memoria corta. La lezione del 13-14 aprile non è bastata.

A Massafra la segreteria remota per gli studenti universitari

A Massafra è prossima l’apertura di una Segreteria Studenti remota dell’Università di Bari. Questo il risultato di un incontro, tenutosi presso il Palazzo di Città, al quale hanno partecipato il sindaco Martino Tamburrano, l’assessore alle Politiche Giovanili Raffaele Gentile, il prof. Giovanni Dotoli - delegato del rettore per il Polo Universitario Jonico, il dott. Raffaele Elia - direttore amministrativo Polo Jonico, il dott. Aniello Zanfino - coordinatore amministrativo Polo Jonico e il dott. Franco Silecchia - capo settore amministrativo Polo Jonico. Il Comune di Massafra stipulerà una convenzione con l’Università di Bari con la quale si sancirà l’apertura di uno sportello di Segreteria presso cui sarà possibile ritirare la varia modulistica, ricevere tutte le notizie relative ad attività o iniziative di esclusivo interesse degli studenti, consegnare istanze. Il sindaco Tamburrano e l’assessore Gentile, con una punta di orgoglio, evidenziano che l’apertura della suddetta Segreteria è la prima in Provincia di Taranto e sarà allocata presso l’Ufficio InformaGiovani comunale, sito in Viale Magna Grecia, nei pressi dello Stadio Italia. I due amministratori sottolineano la grande valenza di tale operazione che eviterà inutili e dispendiosi viaggi “universitari” solo per ritirare o consegnare un modulo. Gentile afferma che oltre all’importante traguardo raggiunto, sono state avviate, sempre con i rappresentanti universitari, “trattative” su ulteriori linee di sviluppo del Polo Jonico e sulla possibilità di avvio di master e specializzazioni nella Città. Il sindaco Tamburrano ha garantito un pieno appoggio finalizzato a promuovere e sostenere i giovani che intraprendono il “cammino” universitario. Per l’apertura della più volte citata Segreteria si attendono tempi molto brevi.

[www.tamburrano.splinder.com]

giovedì 25 settembre 2008

"Vendola spieghi il dietrofront sulle comunità montane"

"Vendola venga il Consiglio a spiegare la retromarcia sul taglio delle comunità montane". È la richiesta che viene dal capogruppo di FI-Pdl nel Consiglio regionale pugliese, Rocco Palese. "Dal 13 giugno scorso a tutto luglio, sulla stampa locale il presidente Vendola e alcuni colleghi della maggioranza, in particolare Costantino, si strappavano le vesti mostrando al popolo pugliese come loro, i "moralizzatori della politica", coloro che sull'onda de "La Casta" avevano posto fine allo scandalo delle comunità montane pugliesi, riducendole da sei a tre". "Ebbene, quel disegno di legge che con tanto "coraggio" all'indomani della seduta del 13 giugno Vendola e compagni dissero di aver fortemente voluto e portato avanti, è lo stesso che, arrivato in commissione, è stato ritirato dall'assessore Minervini con notevole faccia tosta". "Continua l'opera di deresponsabilizzazione della giunta Vendola che, incapace di decire e divisa su tutto, trova la coesione e le intese sui trasferimenti delle decisioni e delle proprie responsabilità", aggiunge il consigliere regionale de La Puglia prima di tutto, Ignazio Zullo.

[www.tamburrano.splinder.com]

Chi agisce, chi chiacchiera

Alitalia: ovvero la differenza tra chi agisce e chi chiacchiera. Tra il pragmatismo, ed ovviamente qualche compromesso, necessari in una delle trattative industriali più complesse del dopoguerra; e l'equilibrismo mediatico tutto teso al proprio tornaconto di politica interna. Insomma, tra la sostanza e l'apparenza.


Tra Silvio Berlusconi e Walter Veltroni. Nelle ore in cui la sorte della compagnia di bandiera è stata forse riacciuffata per i capelli la differenza è emersa in tutta la sua evidenza. Il capo del governo ha rinunciato ad andare a New York all'assemblea delle Nazioni Unite (dove tra l'altro Nicolas Sarkozy ha pronunciato un memorabile intervento sull'urgenza di correggere le storture del mercato dando più volte esplicitamente ragione alla linea italiana) per seguire personalmente una trattativa che sembrava naufragare.


Aveva sul tavolo i sondaggi che attribuivano le colpe di un eventuale fallimento non al governo ma all'ala oltranzista del sindacato. Ed un editoriale del Financial Times che lo esortava a fare come la Thatcher, a dare una lezione storica alla Cgil e e alla corporazione dei piloti. Berlusconi non ha ceduto a queste lusinghe, pur consapevole della popolarità immediata che ne avrebbe tratto e del credito internazionale in ambienti mai troppo teneri verso di lui.


L'obiettivo del premier resta sempre uno: mantenere all'Italia la propria compagnia di bandiera. Era un impegno e intende per quanto possibile mantenerlo.


E Veltroni? Tornato da Manhattan come se in questi giorni nulla fosse accaduto, ha subito inviato una lettera a palazzo Chigi, per segnalare la propria "costruttiva disponibilità" ma soprattutto per dettare una sfilza di condizioni e suggerimenti. Lettera ovviamente anticipata a tg e agenzie.


Desideroso di passare per salvatore della Patria, o forse per intestarsi una parte di merito in caso di successo, o semplicemente di segnalare la propria esistenza, il segretario del Pd è rimasto clamorosamente spiazzato dai fatti. Berlusconi era già molto più avanti, aveva ripreso i contatti con la Cai di Roberto Colaninno, provveduto a garantirsi la disponibilità di un partner estero (di minoranza Lufthansa o Air France), tentato di convincere i sindacati più riottosi: nell'ordine, i piloti e la Cgil.


Tutte condizioni e situazioni da verificare, ovviamente. Ma la differenza tra il fare di Berlusconi e il dire di Veltroni non poteva manifestarsi con più evidenza. Probabilmente il segretario del Pd voleva soprattutto togliere dall'angolo la Cgil di Guglielmo Epifani, suo grande elettore, probabile prossimo candidato veltroniano alle Europee. Per questo bastava una telefonata, anche da Manhattan. Il segretario democratico ha voluto però spettacolarizzare l'iniziativa: con il risultato che nessuno - a parte la cortesia - ha preso davvero sul serio i suoi tre punti. Mentre molti hanno capito che cosa ci fosse dietro.


Nelle vicenda Alitalia queste ore non passeranno alle cronache come quelle della lettera di Veltroni, ma come il momento in cui Berlusconi ha nuovamente messo in gioco il proprio nome e ruolo. Assumendosene tutte le responsabilità. Alla fine, in caso di successo ma anche se prevalessero irrazionalità ed interessi di parte, l'opinione pubblica sarà in grado di distinguere tra chi si è speso concretamente, e chi ha fatto un po' di teatrino politico.

BERLUSCONI: L'Alitalia resterà italiana

“L’Alitalia restera’ italiana”. Lo ha ribadito Silvio Berlusconi che ha fatto il punto sugli sviluppi della trattativa per salvare la compagnia di bandiera nazionale:


"Non ci sono altre soluzioni al di fuori di quella rappresentata dalla Cai. Ho letto e ho sentito anche dire che c’e’ un’ipotesi Lufthansa la quale e’ esattamente uguale alle ipotesi Air France o British Airways. Se ne parla come ipotesi di collaborazione e di alleanze ed eventualmente con la partecipazione di assoluta minoranza. Sono in tanti a bussare alla porta della Cai per una partecipazione anche al di la’ delle tre compagnie straniere che ho ricordato e, tra l’altro, ci sono anche altri imprenditori privati italiani che bussano. Alla Cai, perche’ non c’e’ una possibilita’ che un’altra compagnia straniera prenda su di se’ il carico e la responsabilita’ di Alitalia intera: e’ un’ipotesi che non esiste e non e’ mai esistita". Quanto all’eventuale partecipazione di un partner straniero, il presidente del Consiglio ha indicato i prossimi passaggi "Si deve prima risolvere la vicenda Cai e poi sara’ la Cai ad aprire le trattative per una alleanza internazionale con una o piu’ compagnie".


Ai cronisti che gli chiedevano cosa pensasse della lettera di Veltroni, il presidente del Consiglio prima si è portato il dito alle labbra per tapparsi la bocca poi ha sbottato: "E’ chiaro a tutti cosa e’ successo? C’era gia’ quasi un accordo e l’accordo non si e’ risolto perche’ qualcuno ha scelto la politica di dare un colpo al governo senza preoccuparsi dell’interesse e del bene del paese"

mercoledì 24 settembre 2008

Tamburrano: «L’ospedale non ancora è salvo»

"L’Ospedale non è ancora salvo e le false illusioni stanno danneggiando la città". Così ha esordito il sindaco Martino Tamburrano ieri mattina in una conferenza stampa convocata per chiarire fatti e cose sulle vicende dell’Ospedale di Massafra e sul tanto agognato “Piano di Riordino”. Con toni pacati, ma allo stesso tempo duri, il sindaco ha tracciato la storia di due anni di “attenzione nei confronti dell’Ospedale” ed ha sottolineato come Massafra sia stanca di avere “ostetriche esterne” (personaggi pronti ad accaparrarsi meriti in occasioni di eventi n.d.r.) che puntualmente fanno la loro comparsa quando si appropinquano consultazioni elettorali.


Da presidente della Rappresentanza Conferenza dei Sindaci della ASL – ha continuato Tamburrano – mi sono sempre interessato della sanità in provincia da Avetrana a Ginosa, sostenendo che è aberrante fare clientela a spese della popolazione. Affermare che il nosocomio massafrese diventi Ospedale di Base – ha continuato il sindaco – significa fornire una interpretazione spinta. Il Piano demanda al direttore generale, che farebbe bene a non partecipare alle feste di partito, la “spalmatura dei posti” ed è solo da questa “indicazione” che dipende la “rinascita” dell’ospedale massafrese. Io continuerò a lottare per far ridare a Massafra quello che è stato sottratto, rispondendo alle giuste aspettative e riportando all’interno della struttura quelle professionalità che hanno reso grande l’ospedale “M. Pagliari”. Inoltre chiederò espressamente l’istituzione di un Pronto Soccorso “autonomo” e il potenziamento dei servizi ambulatoriali.


Continuano ad associarmi – ha chiuso il sindaco - al vecchio presidente della regione, l’attuale ministro Fitto. Oggi il mio interlocutore è il presidente Vendola ed è lui che deve fornire risposte alla collettività. L’attenzione è e rimarrà alta.


Nucleare, Palese (Fi): centrali in Puglia studio vecchio di 10 anni

BARI - “La disperazione di non avere più argomenti contro Berlusconi e Fitto, porta la sinistra ad armare la Manieri e la Francescato che vanno a rispolverare uno studio di dieci anni fa, già inutilmente rispolverato a fine marzo scorso, in campagna elettorale, nel quale si ipotizzavano Nardò e Mola di Bari come sedi di deposito di scorie e centrale nucleare”.


Lo scrive il capogruppo di Forza Italia alla Regione Puglia, Rocco Palese, a proposito dell’ipotesi, rilanciata dall’ex senatrice del Partito Socialista Maria Rosaria Manieri, poi ripresa dalla segretaria dei Verdi Grazia Francescato, della localizzazione di una centrale nucleare a Mola di Bari e delle scorie radioattive a Nardò, nel Leccese.


“L'assurdo - aggiunge - è che la stessa Manieri dice che lo studio è precedente al 13 aprile 2008, eppure riesce non si capisce come, ad attribuire le scelte in esso contenute, e mai assunte da nessun Governo, al Governo Berlusconi, arrivando addirittura a sostenere che sia tutto già deciso”.


“Spiace e sorprende che i colleghi Mineo e Ventricelli (consiglieri regionali di Pd e Sd ndr), cui riconosciamo coerenza ed onestà intellettuale, cadano in questo equivoco frutto di superficialità e di disinformazione. Il Governo Berlusconi, come da programma elettorale ampiamente promosso e sottoscritto con il voto da cittadini italiani, punta sul nucleare a intende realizzare centrali in Italia. Ma mai finora - prosegue Palese - si è parlato di localizzazioni. La Manieri, la Francescato, Mineo e Ventricelli, sanno bene che stanno usando uno studio di fattibilità vecchio di dieci anni e rimasto sempre allo stadio di ipotesi, per costruire l’ennesima balla nucleare contro il Governo Berlusconi. Le elezioni del 14 aprile, le figuracce smentite dai fatti sui presunti tagli della Finanziaria, sui presunti danni del federalismo e su Alipadania dovrebbero bastare per dimostrare il livello di credibilità politica di questa sinistra”.


[La Gazzetta del Mezzogiorno]

lunedì 22 settembre 2008

Conferenza stampa sul Piano di Riordino Ospedaliero

DOMANI, MARTEDI 23 SETTEMBRE 2008,
ALLE ORE 10,30,
PRESSO IL PALAZZO DE NOTARISTEFANI,
IL SINDACO MARTINO TAMBURRANO
TERRA’ UNA CONFERENZA STAMPA SU:

IL VERO PIANO DI
RIORDINO OSPEDALIERO E
LE CONSEGUENZE PER LA
PROVINCIA DI TARANTO

FITTO: La Cgil si assuma le sue responsabilità nella trattativa per Alitalia

"Sul caso Alitalia si va avanti, per quanto ci riguarda, su una strada gia’ delineata. Il presidente Berlusconi e’ stato molto chiaro". Lo ha affermato il ministro dei Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, a margine di un iniziativa del Pdl a Bari. "Le pretese assurde di chi pensa con rivendicazioni, che non sono piu’ attuali, di bloccare questo percorso, non sono da parte nostra in alcun modo accoglibili. Le soluzioni sono due: o firmare l’accordo cosi’ come e’ stato predisposto nei giorni scorsi, oppure arriveremo al fallimento. Ognuno si assuma le sue responsabilita’. Immaginare interventi da parte del governo, e’ stato chiarito, non esiste in alcun modo".

BERLUSCONI: Escludo che arrivino altre offerte per Alitalia

"Purtroppo tra breve i piloti, gli assistenti di volo e altri si renderanno conto che una soluzione alternativa non c’e’, perche’ le altre grandi compagnie aeree sono state sentite e hanno detto di non essere interessate come, vorrei ricordarlo, fece Air France. Non ci sara’ nessuna possibilita’ che si presentino altri soggetti e quindi potrebbe essere che la nostra compagnia di bandiera vada verso una procedura di fallimento".

Lo ha affermato il presidente Berlusconi, che è intervenendo a ’Studio aperto’ su Italia Uno, ha anche commentato le scene di esultanza di un gruppo di impiegati Alitalia che ha accompagnato l’annuncio del ritiro della Cai dal progetto di salvataggio. "Credo sia un immagine che non sia piaciuta in generale. Non credo sia piaciuta alla grandissima parte degli italiani. E’ evidente che chi ha esultato non si rende conto di quale sia la realta’ attuale dell’azienda, visto sopratutto lo sforzo generoso di alcuni tra i migliori imprenditori italiani che hanno deciso di investire delle somme importanti di denaro e accolarsi un compito, certamente non facile, di dare vita a una nuova compagnia di bandiera. Quella felicita’non fa i conti con la realta’. Non si domandano quale potrebbe essere il loro destino. Evidentemente sono suggestionati dalla propaganda dei giornali e dagli esponenti della sinistra. Devo tuttavia dire che il senso di responsabilita’ di alcuni imprenditori che hanno preso parte alla cordata che ha fatto all’offerta non e’ venuto meno".


Il vero ostacolo al buon fine della trattativa continua ad essere il veto sindacale. "E’ nuovamente successo quello che accadde allora -ha spiegato Silvio Berlusconi riferendosi all’interessamento di Air France al tempo del governo Prodi- l’amministratore delegato della societa’ aerea Spinetta tratto’ per due settimane e, alla fine, gli giunse la lettera dei sindacati che mandava per aria tutti gli accordi fatti fino a quale momento e riproponeva un quadro d’intesa assolutamente inaccettabile. Esattamente quello che e’ capitato con la Cgil e il sindacato dei piloti che hanno chiesto di ricominciare da capo, chiedendo cose che nessuna compagnia al mondo potrebbe accettare: parlo della richiesta dei piloti di gestirsi da soli, bypassando amministratori e manager della societa’. La cosa e’ inaccettabile. Credo che gli italiani siano buoni giudici per capire da che parte sta la colpa se non si e’ riusciti a trovare una soluzione che io auspico si possa trovare ancora".

sabato 20 settembre 2008

Idee per lo sviluppo

Forum sull’Area Vasta. Florido: «Dopo 20 anni abbiamo risorse e progetti» Tamburrano: «E’ l’occasione buona per tutto il territorio». Spagnuolo: «E i tempi?»

MASSAFRA – Al Forum dello Sviluppo, interamente centrato sull’Area Vasta della Provincia di Taranto, si è parlato tanto e di tanti argomenti, a cominciare dalle varie operazioni infrastrutturali necessarie a far partire il grande progetto. Sul palco il presidente della Provincia, Gianni Florido, il vicesindaco di Taranto Alfredo Cervellera, il sindaco di Massafra Martino Tamburrano, i presidenti provinciali di Confindustria, Luigi Sportelli, e della Confederazione Italiana Agricoltura (Cia) Nicola Spagnuolo. Assieme a loro Emanuele Papalia, in rappresentanza della Camera di Commercio di Taranto. Il punto focale, centrato negli interventi istituzionali, resta sempre quello della sinergia, non solo tra i vari ‘mondi’ del lavoro, ma soprattutto tra imprenditoria e istituzioni, in un dialogo che da sempre è conosciuto come burrascoso e niente affatto idilliaco.
È arrivato però il momento di mettersi insieme e di fare sistema, come hanno sottolineato tutti, come ha sottolineato in apertura Florido: “Sostanzialmente Taranto è da 20 anni che ragiona su un modello di sviluppo che non ha mai potuto sostanziare. C’erano tante idee ma senza progetti e senza risorse economiche. Oggi – continua il presidente della Provincia tarantina – ci sono sia i progetti che le risorse economiche, assieme ad un’idea di sviluppo generale, assieme alle infrastrutture che si stanno realizzando sul territorio, come ad esempio il polo museale, i progetti sul mare e sull’ambiente, sostenuti con idee, progetti e risorse”.
In tutto questo, naturalmente, il massimo esponente provinciale individua il ruolo degli imprenditori: “Il ruolo dei privati è assai importante e deve confluire verso un’idea di visione dell’area vasta e della Provincia che offra speranze allo sviluppo”. Ruolo importante avrà anche la città di Massafra, sicuramente una delle più progredite dal punto di vista dello sviluppo provinciale, se non la più avanzata.
Anche la prima a capire che non bisogna più pensare singolarmente, come ha affermato il primo cittadino Martino Tamburrano: “Dobbiamo innanzitutto cambiare la cultura – ha detto il sindaco massafrese – che non deve più essere localistica ma territoriale. Poi bisogna partire dalla situazione che sta vivendo il nostro capoluogo di Provincia”. Su Taranto Tamburrano spende molte parole: “Per innescare i meccanismi dell’Area Vasta – dice – non si può non pensare al momento particolare che Taranto sta vivendo e che vivrà in futuro. Per questo motivo – continua – bisogna accentrare più risorse su Taranto, diversificando l’economia industriale e imprenditoriale della provincia e soprattutto di quella città, ponendola di fronte a quelle che sono le nuove sfide europee”.
Viene da sè il concetto della territorialità: “Da Avetrana a Ginosa c’è bisogno di svilupparsi in maniera organica attorno al concetto essenziale di Area Vasta”. Per Cervellera, vicesindaco di Taranto, “nella linea strategica il privato può aiutare a migliorare le infrastrutture presenti sul territorio”. Poi indica quelli che sono i punti focali dello sviluppo, a partire dall’evoluzione portuale sino allo sviluppo non solo imprenditoriale ma propriamente turistico, “permettendo – dice – la riqualificazione urbana e creando un’attrattiva vera e propria”.
Su questo punto saranno poi spiegate le linee guida per ammodernare il territorio e consentire, dal punto di vista turistico, uno sviluppo essenziale che possa riqualificare l’intera Provincia. Tantissime le idee di quello che parrebbe un enorme parco divertimenti a cielo aperto: si va dalla riqualificazione della via interna di collegamento tra Taranto e Avetrana alla Bradanico- Salentina, nodo che risulta da anni complicatissimo da sciogliere, sino ad arrivare a progetti che parlano dell’utilizzo di una vecchia strada ferrata che circumnaviga il Mar Piccolo di Taranto trasformandola in una linea tram-treno, o allo sfruttamento delle ‘idrovie’ con una sorta di tram del mare nella parte occidentale della provincia, sino ad arrivare alla decongestione del traffico sulla litoranea che unisce affacciandosi al mare Taranto con Avetrana, trasformando quella strada in un ampio lungomare. E ancora creare un sistema tra poli museali, concretizzare la riqualificazione urbana di Taranto, trasformare in museo galleggiante la vecchia nave Vittorio Veneto (ci sono finanziamenti per 11 milioni), si parla addirittura della costruzione della ‘Città della Conoscenza’, che dovrebbe nascere dalla sinergia e dal dialogo tra l’Università, il Politecnico, il Cnr, l’Arpa e l’Asl. Un vero e proprio centro ricerche sull’inquinamento ambientale, un distretto che faccia non solo ricerca ma anche formazione per gli imprenditori, creando la nuova classe dirigente, sensibilizzata, attenta e scrupolosa nei confronti di madre natura. Il completamento della tangenziale Nord, il Parco delle Gravine, un parco dunale.
Ma il Presidente della Cia, Nicola Spagnuolo centra il problema, quello della tempistica, fornendo un esempio che calza a pennello: “Abbiamo inaugurato il mercato ortofrutticolo, ma dopo 8 anni”. Per realizzare il progetto dell’Area Vasta ci sarà bisogno della costruzione di una impressionante mole di infrastrutture, e su questo, ancora Spagnuolo, avverte: “Vogliamo fare la guerra con l’arco e le frecce”, muovendo una critica alle istituzioni. Una sottolineatura evidenziata anche dal presidente provinciale di Confindustria, Sportelli: “Gli iter sono soffocanti, le condizioni di contesto devono cambiare se si vuole far sviluppare il territorio. L’imprenditoria endogena deve essere accompagnata nello sviluppo e quella esogena deve avere delle motivazioni che la portino ad investire sul nostro territorio. Ci vogliono pacchetti di marketing, o l’Area Vasta resterà solo una possibilità per gli investimenti pubblici”. E qui si ritorna al problema sviscerato dal presidente Cia. Tempi lunghissimi con una clessidra ormai agli sgoccioli.
Graziano Fonsino [Corriere del Giorno]

Seduta consiliare di giovedì 18 settembre 2008

In apertura di seduta il consigliere Antonio Laghezza ha comunicato di abbandonare il gruppo consiliare e il partito di Forza Italia e si è dichiarato “indipendente”. Il capogruppo del PD, Cosimo Fedele, ha invitato la massima assise cittadina a discutere degli ultimi avvenimenti “politici” che stanno interessando la maggioranza. I consiglieri Cardillo, dott. Cofano e arch. Cofano hanno chiesto la trattazione di un punto già iscritto in precedente Consiglio e mai discusso. Il sindaco Martino Tamburrano ha chiarito la posizione della maggioranza che, come ha detto nell'ultimo Consiglio, è solo “debole temporaneamente” in alcuni atteggiamenti di consiglieri. Per quanto riguarda la non discussa interrogazione, il sindaco ha affermato che occorre specificare meglio l'oggetto della stessa. Il primo cittadino ha chiuso sottolineando che occorre ripartire con un azione ancora più incisiva e con un maggiore impegno.



L'assessore alla Cultura, Turismo e Spettacolo, Giandomenico Pilolli, ha relazionato sulla proposta di adesione al costituendo Consorzio “Carnevale Massafrese”. Pilolli ha sottolineato che il Consorzio sarà lo strumento necessario a far decollare il Carnevale Massafrese. L'assessore ha affermato che il Consorzio avrà i seguenti scopi: promuovere il Carnevale Massafrese attraverso il coordinamento delle attività delle aziende consorziate, così da ottenere un riconoscimento a livello nazionale; promuovere, qualificare, tutelare, valorizzare anche attraverso la ricerca, la lavorazione della cartapesta e di tutti gli altri materiali occorrenti per l'allestimento dei carri allegorici, nonché, il confezionamento di abiti e la realizzazione di accessori destinati alla manifestazione carnascialesca. Il dott. Cofano ha chiesto una modifica dello statuto a proposito dei componenti all'interno del consorzio (2 di maggioranza e 1 di minoranza) ed ha espresso dubbi sulla durata della società consortile. Il consigliere Fedele ha riproposto la formula del “bando pubblico” ed ha sottolineato la posizione del Comune, relegato ad un ruolo marginale (capitale sociale 19%). Anche i consiglieri Raffaello Di Bello e Salvatore Ricci hanno espresso perplessità sul ruolo marginale del Comune e sull'enorme durata del Consorzio (sino al 2100). Giuseppe Sportelli per AN e Mimmo Giannotta per FI hanno affermato che il Consorzio è il giusto strumento per far decollare la manifestazione. Antonio Laghezza ha proposto una serie di emendamenti tra i quali: “in caso di recesso del Comune scioglimento del Consorzio”. L'assessore al Bilancio e Finanze si è soffermato sulla durata e sulla formula del Consorzio. L'arch. Cofano ha riscontrato una serie di carenze dello Statuto del Consorzio come la mancata presenza dei cartapestai. Nicola Zanframundo ha posto l'indice sul venir meno della società consortile. Giuseppe Cardillo ha chiesto l'unanimità sul punto ed ha invitato l'Amministrazione ad accogliere tutti gli emendamenti proposti.


Dopo una sospensione di seduta, lo Statuto è stato emendato in vari punti: modificati i rappresentanti nel Consorzio - 2 di maggioranza e 1 di minoranza; il Carnevale esclusiva titolarità da parte dell'Ente; il Consiglio affiderà al Consorzio la manifestazione (durata e modalità); durata del Consorzio 10 anni; l'Ente potrà recedere in ogni momento. All'unanimità (30 presenti) la massima assise cittadina ha deliberato favorevolmente il punto. Sempre all'unanimità (27 presenti), il Consiglio ha approvato il Regolamento del Servizio Trasporto tramite Taxi Sociale. Con tale nuovo servizio, l'Amministrazione intende offrire nell'ambito dei Servizi alla persona un mezzo di trasporto che effettui gli spostamenti di persone in situazioni di bisogno o disagio sociale.


[www.tamburrano.splinder.com]

venerdì 19 settembre 2008

Alitalia: le colpe e i meriti

La scadenza dell'ultimatum ha chiarito due cose. La prima è ovviamente la sorte della nostra compagnia aerea; la seconda chi ha lavorato per il bene, o per il male, del sistema Paese.


Lo sforzo del governo
Chi ieri ha avuto modo di leggere le 10 cartelle consegnate dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi alle nove sigle sindacali, contenenti sia il piano Colaninno sia l'assieme di garanzie sociali predisposte dal governo per i 3.200 circa lavoratori in esubero, non vi ha scorto tracce né di "macelleria sociale" né di "compagnia di bandierina": sono gli slogan usati negli ultimi giorni dal Pd di Walter Veltroni. Ha visto invece lo sforzo serio di tentare una sorta di miracolo: trasformare in una realtà moderna e concorrenziale un'azienda gestita per decenni secondo le logiche del peggior consociativismo sindacale, dove efficienza e servizio al cittadino e al Paese erano diventati un optional, un'azienda prodiga al contrario di privilegi per alcune categorie di dipendenti.
Sotto questo profilo, due sono stati i passaggi-chiave dell' "ultima chiamata" di Colaninno: l'offerta ai sindacati di condividere gli utili netti della nuova Alitalia, secondo una divisione meritocratica; e l'affermazione "per noi i piloti sono dipendenti, non un'associazione".
Fin qui la prima cosa. La seconda è non meno importante. Chi ha lavorato per il bene del Paese, e chi ha remato contro per un miope tornaconto politico sindacale?


Chi ha lavorato per il bene del Paese?
Il primo (e per molto tempo forse l'unico) a credere nella possibilità di una cordata di imprenditori privati italiani per il rilancio della compagnia, è stato Silvio Berlusconi.
La sinistra politico-sindacale, nonché molti paludati commentatori, hanno sostenuto fino a poco tempo fa che la cordata era un bluff, al massimo un pugno di speculatori amici del Cavaliere. Bene, si è visto che questo gruppo di industriali era una cosa ben diversa, guidato addirittura da un imprenditore che quanto a simpatie politiche con Berlusconi ha poco da spartire; e al suo fianco Banca Intesa, il principale gruppo italiano.
Il piano industriale era solido, concreto, realistico. A quanto raccontano le cronache di tutto questo si sono resi conto, un po' in extremis, anche esponenti del Pd come Massimo D'Alema e Pier Luigi Bersani. Viste le carte, hanno capito che non era proprio il caso di ostinarsi nella guerra politica al governo contro la nuova Alitalia, ma andava anzi convinto Guglielmo Epifani a garantire il proprio appoggio.
Nulla di tutto ciò da parte dello stato maggiore Ds, Veltroni su tutti. Ancora cinque giorni fa, sabato scorso, Veltroni invitava a chiudere la porta a Colaninno e mettersi a cercare altri alleati e altre soluzioni, a suo avviso tutte disponibili.Evidentemente il segretario diessino, poco allenato alle cose concrete e all'economia in particolare, ignorava (e ignora) che nel frattempo l'Alitalia era tecnicamente fallita, e che i big europei potevano essere al massimo interessati, in futuro, alle sue spoglie. La situazione, più o meno, degli ultimi giorni del governo Prodi.


I sindacati decidono per il no
Gli effetti pratici immediati non mancano, perché l'Alitalia, salvo miracoli, sparirà. Ma gli italiani continueranno a volare e a muoversi, con altre compagnie, come hanno fatto in situazioni analoghe gli svizzeri, gli spagnoli, i belgi, gli svedesi, gli americani. Il mercato aereo italiano è il quarto del mondo, Malpensa – già adesso con Alitalia ridotta ai minimi termini grazie al piano del precedente management benedetto da Romano Prodi – se la sta cavando meglio di prima. I grandi vettori europei rimpiazzeranno rapidamente la vecchia compagnia.


I risvolti politici
E qui è bene essere chiari fin da ora.
Berlusconi ha fatto fin troppo, con lui il governo che ha messo a disposizione ammortizzatori sociali come non si erano mai visti. Non dimentichiamo la famosa frase di Padoa Schioppa: "Alitalia è su un'ambulanza e io sto correndo al primo pronto soccorso disponibile".Quella era la soluzione proposta dalla sinistra. Il premier ha dimostrato che un'alternativa serie, concreta, italiana, privata, era invece possibile. In un'impresa della quale poteva disinteressarsi, la classica rogna risolta da altri.


Chi ha fatto fallire l'operazione?
I sindacati in primo luogo, e tra loro su tutti quelli dei piloti. Subito dopo la Cgil, il cui leader Epifani non è neppure andato a palazzo Chigi ad ascoltare la parole gravi di Colaninno e Gianni Letta.
La responsabilità, l'opposizione. Il Pd ha capito troppo tardi, e male, che questa non era una partita politica, ma una sfida imprenditoriale ed economica da condividere. Ha attaccato Berlusconi come fosse una sua faccenda personale, ha calcato sui conflitti d'interesse, ne ha dette di tutte. Salvo frenare in extremis. Dunque qualunque cosa affermino ora Veltroni e dintorni non è credibile.
A parte ogni altra considerazione, ricordiamo chi e come disse no all'Air France: il sindacato, Cgil e piloti in testa. Gli stessi che dieci anni fa avevano sabotato l'alleanza con la Klm, e che in questo caso chiudono la porta in faccia a Colaninno. Per la terza volta il destino ultimo dell'Alitalia è stato nelle mani di un pugno di sindacalisti, per la terza volta hanno scelto il peggio.


I risvolti sindacali
Infine non sottovalutiamo la spaccatura che si aprire nel fronte sindacale a livello di confederazioni. Un'altra trattativa molto più ampia sta per partire, sulla riforma dei contratti di lavoro con la Confindustria. La ferita tra Cisl, Uil e Ugl da una parte, e Cgil dall'altra non si rimarginerà. Come ai tempi del "patto per l'Italia" nel 2002 la Cgil si trova a correre da sola, non andando da nessuna parte, isolata nel Paese e nel mondo del lavoro; e stavolta con alle spalle un partito infinitamente più debole di allora.

Alitalia. La cronologia del calvario

La cronologia del calvario

Dopo Air France esce di scena anche Cai nel futuro di Alitalia. La decisione della Compagnia Aerea Italiana di ritirate, dopo settimane di confronto, l'offerta per l'ex compagnia di bandiera segna così solo l'ultimo atto di una difficile vicenda che si protrae, ormai, da quasi due anni. Da quando cioè, nel dicembre del 2006, il Governo Prodi decise di cederne il controllo. Queste le tappe principali degli ultimi 20 mesi:

1 dicembre 2006 - il Consiglio dei Ministri del Governo Prodi decide la cessione del controllo della compagnia.
29 dicembre - il Tesoro invita a presentare manifestazioni di interesse.
17 gennaio 2007 - decade il Consiglio d'Amministrazione. L'amministratore delegato Cimoli resta per l'ordinaria amministrazione.
9 febbraio - Berardino Libonati è il nuovo presidente.
13 febbraio - cinque le cordate in gara per le offerte non vincolanti - AirOne di Carlo Toto col supporto di Intesa-Sanpaolo; il fondo salva-imprese di Carlo De Benedetti Management & Capitali; Matlin Patterson Global Advisers; Texas Pacific Europe; Unicredit Banca Mobiliare.
17 luglio - AirOne è l'ultimo concorrente ancora in corsa - lascia la gara, che fallisce.
31 luglio - Libonati lascia, Maurizio Prato presidente.
30 agosto - il cda vara un "piano di sopravvivenza" con esuberi, tagli di voli e ridimensionamento di Malpensa.
25 settembre - Prato avvia un nuovo tentativo di privatizzazione, con una trattativa diretta con i potenziali partner su mandato del Tesoro.
21 dicembre - il cda sceglie Air France-Klm per la trattativa in esclusiva per la cessione del 49,9% del Tesoro.
31 gennaio 2008 - AirOne ricorre al Tar del Lazio. I giudici amministrativi, anche in secondo grado, giudicheranno legittima la trattativa esclusiva con Air France.
10 marzo - il cda di Air France-Klm autorizza la presentazione di una offerta soggetta a condizioni sospensive, tra cui l'accordo con i sindacati ed il sì del governo.
14 marzo - Air France-Klm presenta l'offerta. Dopo il sì di Alitalia e del Tesoro si va avanti nella messa a punto dell'operazione, aprendo anche il tavolo con i sindacati.
18 marzo - comincia tutta in salita la trattativa con i sindacati. In borsa il titolo perde quasi il 50% in due sedute.
19 marzo - Spinetta annuncia che gli esuberi sono 2.100. Intanto la vicenda Alitalia entra nella campagna elettorale.
20 marzo - Berlusconi rilancia la cordata italiana con AirOne e Intesa, ma la banca smentisce.
24 marzo - Air France è pronta a trattare ad oltranza con i sindacati, anche oltre il termine stabilito del 31 marzo.
31 marzo - Alitalia proroga al 2 aprile il confronto con i sindacati. La Uil lascia il tavolo.
2 aprile - non c'è accordo con i sindacati. Il numero uno Jean-Cyril Spinetta torna a Parigi - Air France si ritira.
4 aprile - Berlusconi chiede che Alitalia resti italiana e promuove il progetto di una cordata tricolore.
14 aprile - Pdl e Lega vincono le elezioni.
18 aprile - Berlusconi incontra l'ex presidente russo Putin in Sardegna e rispunta l'ipotesi Aeroflot.
21 aprile - Air France-Klm comunica che gli accordi contrattuali annunciati il 14 marzo per lanciare un'offerta pubblica di scambio su Alitalia non sono più validi.
22 aprile - il governo uscente concede un prestito ponte da 300 milioni di euro per mantenere in vita la compagnia.
24 aprile - per l'Ue il prestito potrebbe rappresentare un aiuto di Stato. Berlusconi - la Ue aiuti, non crei difficoltà.
29 aprile - Berlusconi afferma provocatoriamente - 'Alitalia potrebbe essere comprata dallo Stato, dalle Fs'. Si lavora alla cordata italiana.
9 maggio - il superconsulente Bruno Ermolli, che studia il progetto di cordata italiana su mandato di Berlusconi, chiede di poter accedere ad informazioni aggiornate sulla compagnia. Il Cda risponde di no - non c'è un'offerta, ed in attesa delle decisioni del Tesoro il dossier privatizzazione è chiuso.
30 maggio - decreto del Consiglio dei ministri - il governo assume direttamente il compito di individuare un nuovo azionista di controllo. Advisor viene nominata Intesa Sanpaolo.
4 giugno - il titolo viene sospeso a piazza Affari.
11 giugno - la Commissione Ue apre un'indagine sui 300 milioni del prestito-ponte ma non ne blocca l'utilizzo.
30 luglio - Berlusconi parla di 4-5 mila esuberi per Alitalia; insorge l'opposizione. Si attende intanto il piano messo a punto da Intesa.
26 agosto - nasce la newco con i primi 16 soci, per dare vita alla Compagnia Aerea Italiana. Rocco Sabelli è l'amministratore delegato.
28 agosto - Il Cdm modifica la legge Marzano e vara il commissariamento, Augusto Fantozzi indicato commissario della bad company.
29 agosto - cda Alitalia conferma la nomina di Fantozzi come commissario straordinario.
1 settembre - Fantozzi riceve l'offerta della Compagnia Aerea Italiana.
4 settembre - comincia la trattativa governo-sindacati sul Piano-Fenice.
8 settembre - confronto Cai-sindacati entra nel vivo, ma i piloti lasciano il tavolo sul contratto unico.
10 settembre - Fantozzi comunica ai sindacati che, senza un accordo, avvierà subito la mobilità.
12 settembre - Cai ferma il negoziato; non ci sono le condizioni per procedere nelle trattative.
13 settembre - Fantozzi comunica ai sindacati l'avvio della Cassa integrazione da lunedì e il rischio di stop di alcuni voli per mancanza di carburante. Berlusconi riavvia la trattativa.
15 settembre - sindacati a Palazzo Chigi per la firma accordo quadro; per assistenti e piloti è "carta straccia".
17 settembre - Cai lancia l'ultimatum: o subito il via libera o ritiro dell'offerta.
18 settembre - sei sigle, tra cui quelle dei piloti, presentano una sorta di controproposta. Cai si riunisce in assemblea e delibera all'unanimità il ritiro dell'offerta.

Stasera la Giostra della Mezzaluna

Avrà luogo questa sera, alle ore 19.30, nel campo B dello "Stadio Italia" la Giostra della Mezzaluna. Cavalli e cavalieri dei sei Rioni sono pronti a scendere in pista per contendersi la vittoria della sfida e regalare a tutti coloro che non vorranno perdersela uno spettacolo entusiasmante. Alla gara, parteciperanno due cavalieri per ogni Rione. Ogni cavaliere, sul proprio cavallo, percorrerà circa 500 metri. Lungo questo percorso, saranno disseminate tre torri, alle quali saranno appesi tre anelli per ogni giro. Il diametro degli anelli è di circa dieci centimetri (primo giro) e di otto centimetri (secondo giro). Ciascun cavaliere dovrà infilzare questi anelli, dimostrando di possedere abilità, equilibrio ed agilità.


Nel primo giro, con la lancia, il cui peso è di 2 kg e la lunghezza è di 3 metri; nel secondo giro, con la spada. Conseguirà la vittoria il Rione che riuscirà a portare a casa più anelli, totalizzando il maggior punteggio nel minor tempo possibile. In apertura di serata, spazio ad un’introduzione storica, a partire da Oddone di Soliac sino alla battaglia del Tara del 1594, che ripercorrerà i periodi più tremendi vissuti dalla “Tebaide d’Italia”, sotto il regno dispotico di alcuni sovrani.


Al termine della Giostra, nei singoli Rioni, esploderà la festa, cerimonia propiziatoria per la giornata del Palio. Intanto, si sono concluse le Olimpiadi in Palio, i giochi a punti tra i Rioni, che hanno visto la vittoria ex aequo dei rioni San Marco e Gesù Bambino. Il gran finale si è disputato mecoledì sera nel Rione Gesù Bambino. Questa la classifica generale: Gesù Bambino e San Marco (82 punti), Imperiali (81 punti), Pappacoda (79 punti), Santi Medici (68 punti), Santa Caterina (67 punti). Questa classifica, sommata a quella che sarà stilata al termine della Giostra della Mezzaluna, stabilirà l’ordine di sfilata dei Rioni al Corteo storico. Il primo classificato sarà l’ultimo Rione a sfilare, ossia al posto d’onore innanzi al carroccio.


Francesca Piccolo

BERLUSCONI: Siamo al baratro per colpa della Cgil e dei Piloti

"La situazione e’ drammatica, potremmo essere di fronte a un baratro. Ci sono pesantissime responsabilità della Cgil e delle associazioni dei piloti e non vorrei questa fosse la soluzione che qualcuno ha auspicato". Lo ha affermato il presidente Silvio Berlusconi, al rientro da San Giuliano di Puglia, commentando la notizia ufficiale del ritiro della Cai dalla trattativa per Alitalia.

giovedì 18 settembre 2008

BERLUSCONI: Costruiremo un Pdl aperto alla gente

"Dobbiamo recuperare il consenso di tutti i moderati che non si riconoscono nei valori di questa sinistra. Il Pdl non e’ soltanto un nuovo partito, e’ la nuova Italia. E’ un percorso storico per mandare avanti il grande progetto di un’unica forza politica, punto di approdo per democrazia e liberta’ che finora non era stato possibile conseguire".

Lo ha affermato Silvio Berlusconi, nel discorso davanti alla assemblea costituente del Popolo della Liberta’ riunita nel “Comitato dei 100”. Il nostro presidente ha spiegato che bisognerà lavorare per costruire un partito aperto e in contatto con la gente, attraverso sedi locali, gazebo, circoli e internet, che punti a raggiungere il 60%. Dal punto di vista organizzativo, nei prossimi mesi Forza Italia e Alleanza Nazionale celebreranno i loro congressi, che saranno prodromici al Congresso nazionale di fondazione del Popolo della Libertà previsto all’inizio del 2009. Esso dovrà basarsi su uno statuto “i cui principi siano di immediata comprensione a tutti e che avrà nella Carta dei Valori del Partito popolare europeo il suo modello”.

Il presidente Berlusconi ha inoltre esortato i ministri del governo “a lavorare in fretta e a lavorare per il futuro”, dimenticando di fare interviste e adottando una regola di condotta: parlare soltanto nelle conferenze stampa convocate presso i Ministeri. “Ricordate che molti di voi sono a capo delle istituzioni, occorre mettere fine alla politica del chiacchiericcio e delle parole”.

mercoledì 17 settembre 2008

La “Tebaide d’Italia” è in fermento

La “Tebaide d’Italia” è in fermento. Cresce l’attesa per la giornata clou del Settembre Massafrese 2008, manifestazione promossa dall’associazione culturale “MassafraNostra”, con il sostegno del Comune di Massafra.
Sabato 20 Settembre, con il Corteo storico e la Corsa del Palio, tutti in strada, a partire dalle ore 16. Gli atleti dei sei Rioni della città sono pronti a sfidarsi nella staffetta e a contendersi il Palio.
Questo il programma dettagliato dell’evento:
- ore 16: giochi di bandiere e spettacoli degli sbandieratori di Ascoli Piceno in Corso Roma, Piazza Vittorio Emanuele, Corso Italia, Piazza Garibaldi;
- ore 17.15: benedizione dei figuranti del Corteo storico presso le rispettive parrocchie (Sacro Cuore, San Leopoldo, Maria SS. del Carmine, San Francesco, Gesù Bambino, San Lorenzo);
- ore 18, Palazzo di Città (Piazza Garibaldi): accoglienza e onori al primo cittadino. Consegna del Palio dei Rioni al Carroccio. Corteo verso Piazza Pio XI (chiesa di San Lorenzo);
- ore 18.15, Piazza Pio XI (chiesa di San Lorenzo): accoglienza e onori al Vescovo diocesano resi da tutti i Rioni schierati; giuramento di lealtà dei Rioni;
- ore 19, Corteo storico: Piazza Pio XI, Largo Ferente, Via Vittorio Veneto, Piazza Garibaldi, Via Caduti Nave Roma, Corso Italia, Piazza Vittorio Emanuele, Corso Italia, Piazza Garibaldi;
- ore 20.30: disfida dei sei Rioni per la conquista del Palio, corsa a staffetta.

Intanto, si concluderanno oggi, mercoledì 17 Settembre, le “Olimpiadi in Palio”. Sarà il Rione Gesù Bambino ad ospitare l’ultimo appuntamento con i giochi a punti tra i Rioni, a partire dalle ore 20, Largo Ciura (Santuario di Gesù Bambino).
Al termine della competizione, verrà realizzata una classifica finale con il totale dei punteggi ottenuti da ciascun Rione nelle sei giornate delle Olimpiadi e premiato il Rione vincitore.
Questa classifica, sommata a quella risultante della disfida tra i cavalieri dei Rioni (Giostra della Mezzaluna), stabilirà l’ordine di sfilata dei Rioni nel Corteo storico. Il primo classificato sarà l’ultimo Rione a sfilare, ossia al posto d’onore innanzi al Carretto.

Sempre oggi, mercoledì 17 Settembre, in mattinata, a partire dalle ore 9, nella scuola elementare “Giovanni Pascoli”, plesso Iacovelli, avrà luogo “Il Palio dei Remigini”, manifestazione di accoglienza dei bambini delle prime elementari del 2° Circolo didattico.

Curiosità e fervore, infine, per la “Giostra della Mezzaluna”, novità di quest’anno. Venerdì 19 Settembre, alle ore 19.30, nel campo B dello Stadio Italia, cavalli e cavalieri, due per ogni Rione, scenderanno in pista per contendersi la vittoria della sfida.
Lungo il percorso, di circa 500 metri, saranno disseminate tre torri, alle quali saranno appesi tre anelli per ogni giro. Ogni cavaliere dovrà infilzare questi anelli, con la lancia, nel primo giro, con la spada, nel secondo. Conseguirà la vittoria il Rione che riuscirà a conquistare più anelli, totalizzando il maggior punteggio nel minor tempo possibile.


Francesca Piccolo

ALITALIA: DOMANI IL VERDETTO, FANTOZZI 'CAI O FALLIMENTO'

[ANSA] ROMA - Restano poche ore per trovare un accordo: per andare avanti la cordata di imprenditori italiani creata per far nascere la "nuova Alitalia" vuole il sì dei sindacati, o almeno di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, per giovedì alle 16, quando a Milano si riunirà l'assemblea dei soci. Il confronto sull'ostacolo del nuovo contratto di lavoro ha fatto passi avanti, ci sarebbe la garanzia di non toccare i livelli retributivi a fronte di un aumento di produttività e flessibilità, e per la Cai, la Compagnia Aerea Italiana fondata dalla cordata, questo sarebbe un punto di arrivo. Come dire che non si tratta più. E' attesa una nuova convocazione dei sindacati, per un incontro conclusivo.


L'ultimo passaggio del cammino fatto solo con i sindacati confederali e l'Ugl, passato prima per la condivisione di un accordo quadro sul piano industriale, e incentrato ora sul confronto per il contratto il cui contenuto sarebbe oramai definito nel dettaglio, in una stesura finale che rimanda al contratto di Air One come base per i punti su cui non si è raggiunta una intesa. Intanto continua su una strada separata il percorso delle sigle autonome: l'Sdl, i piloti di Anpac e Up, gli assistenti di volo di Avia e Anpav: più o meno distanti da un accordo, ma tutti disponibili a trattare. Mentre é saltata la riunione che avrebbe dovuto riportare intorno allo stesso tavolo, per un confronto interno, tutte le nove sigle.
"Punto tutto sull'accordo, anche se le posizioni sono ancora molto lontane", dice il leader dei piloti dell'Anpac, Fabio Berti: "Rocco Sabelli, l'ad di Cai, ha tenuto una posizione molto seria ma anche molto rigida - dice Berti - e la soluzione, che ancora è molto lontana, è possibile solo se ci sono degli spiragli, solo se effettivamente si dà la possibilità alla trattativa di partire in modo reale". E se poi la trattativa fallisse per un "egoismo irragionevole", avverte il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il governo non potrebbe garantire il "sostegno robusto" predisposto per gli esuberi con ammortizzatori sociali per sette anni.
"Parole inaccettabili" per la Cgil. Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, punta a chiudere la trattativa domani, e parla chiaro ai piloti: non si possono rischiare "effetti drammatici per la mobilità", se ci saranno blocchi scatterà la precettazione. E se "nell'immediato" non ci sono problemi di operatività per i voli Alitalia, dice il commissario straordinario, Augusto Fantozzi, "i soldi non sono pochi, sono pochissimi, e stanno per finire". Il "piano Fenice" si conferma come l'ultima chiamata per evitare il fallimento. E se l'operazione non dovesse andare in porto, dice Fantozzi, "ci guarderemmo intorno per vedere se ci sono altre offerte, poi faremo quello che dobbiamo fare". Per il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, le possibilità di raggiungere un'intesa in tempi stretti sono "buone ma non il 100%". Ed è ottimista anche il leader della Cisl, Raffaele Bonanni: "Spero di chiudere questa vicenda in modo positivo entro 48 ore".
Agli occhi della Cgil il cammino appare meno in discesa, ritiene fondamentale continuare a trattare. Intanto sul fronte della "vecchia Alitalia" l'amministrazione straordinaria è stata allargata ad Alitalia Express e Volare. Mentre Itali Airlines ha presentato una manifestazione di interesse per acquistare aerei in "esubero" (che non rientrano negli asset da cedere alla Cai) e assumere i piloti, gli assistenti di volo ed i tecnici che servono a farli volare. La compagnia, secondo quanto era già stato anticipato da indiscrezioni di stampa, sarebbe interessata a rilevare da 30 a 50 aerei Md80 o Atr, con 300-500 piloti. Così alleggerirebbe il peso degli esuberi previsti dal progetto della Cai. Un'altra manifestazione di interesse è arrivata per le attività di manutenzione pesante dell'Atitech, un fronte caldo per l'incertezza del futuro degli stabilimenti di Napoli: e stata da Investimenti e Sviluppo Mediterraneo, l'investment company dedicata alle pmi del Centro-Sud, guidata dal presidente degli Industriali di Napoli, Gianni Lettieri.
BONANNI: LUFTHANSA ALLEATO IDEALE
L'alleato internazionale ideale per la nuova secondo il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni ''e' Lufthansa''. E' quanto ha detto a margine del consiglio generale dell'organizzazione in Lombardia riunito per eleggere il nuovo segretario. ''Malpensa - ha spiegato - e' un hub e abbiamo tutti interesse perche' lo resti e si sviluppi come hub, ecco perche' la nostra preferenza e' per un partner internazionale come Lufthansa''. Secondo Bonanni ''ha il nostro stesso schema a piu' hub, a Zurigo, Monaco e Francoforte, e trovano piu' conveniente nella loro alleanza con noi avere due hub come Roma e Milano''.

Paolo Rubino [ANSA]

martedì 16 settembre 2008

Andare oltre gli steccati

Inaugurata la nuova sede della Cia con il presidente nazionale Giuseppe Politi. Avrà anche un agronomo. Essere punto di riferimento degli agricoltori. Tamburrano: c’è bisogno di un rilancio

MASSAFRA – Inaugurata sabato sera la nuova sede della Confederazione Italiana Agricoltori (Cia). Alla presenza di una folta assemblea, formata da confederati e ospiti istituzionali, il presidente della sezione massafrese, Donato Laterza, ha aperto gli interventi, sottolineando alcune problematiche che attualmente tengono in apprensione gli agricoltori del territorio, rivolgendosi al presidente nazionale, Giuseppe Politi, presente all’inaugurazione: "Si tratta dell’inizio di un nuovo programma di ampliamento del nostro lavoro. Una nuova figura all’interno della nostra sede sarà quella dell’agronomo. Una figura utile a risolvere alcuni problemi dei nostri agricoltori".


Acque, arvicole, commercializzazione del prodotto, legge regionale 185, sono alcuni dei problemi esposti da Laterza: "Chiediamo di essere aiutati in queste che sono delle problematiche che ci preoccupano - poi parla della commercializzazione facendo una sorta di mea culpa - forse dipende anche da noi, che non ci uniamo e non stiamo insieme, finendo per subire la concorrenza sleale".

Contenti dei rapporti istituzionali instaurati con il Comune di Massafra, a cui chiedono il ripristino di alcune strade rurali che si trovano ancora allo stato post alluvionale: "L’amministrazione sta dimostrando la propria sensibilità. Da poco ci è stata data in comodato d’uso una struttura che servirà per la promozione e la conoscenza dei nostri prodotti tipici. A noi però servono quelle strade che ancora oggi presentano i segni dell’ultima alluvione".

Il presidente provinciale della Cia, Nicola Spagnuolo, sottolinea invece l’importanza dell’apertura di una sede a Massafra: "È il primo tassello nella zona più ricca della nostra provincia. Riteniamo che quella che noi chiamiamo ’la macchina da guerra’ - riferendosi al personale che farà parte dell’ufficio – sia ben attrezzata. Saranno dei punti di riferimento importanti per tutti. Oltre ad occuparsi dei problemi sindacali si occuperanno anche di fornire dei servizi". Una frecciatina alle altre organizzazioni sindacali del mondo dell’agricoltura: "Noi della Cia sapremo diventare sempre più un punto di riferimento per i nostri agricoltori. Le vetrine e le passerelle le lasciamo agli altri, noi facciamo i fatti".

Infine un monito: "Non è più il tempo di farsi concorrenza. Bisogna restare uniti". Parola quindi al primo cittadino, Martino Tamburrano, che porta ai presenti un saluto "non rituale": "Abbiamo bisogno di fare un consuntivo sulla nostra agricoltura. Siamo stati penalizzati su più fronti, ora che c’è bisogno di un rilancio dobbiamo stare insieme. Dobbiamo tutti capire che un impegno disarticolato non porta a nulla".

Conferma la concessione in uso della struttura utile alla promozione dei prodotti tipici e alla loro commercializzazione e dice: "Dovete allargare le vostre prospettive diversificando sia l’offerta che il lavoro. L’amministrazione è e sarà attenta su dove indirizzare un nuovo sviluppo, in una città che non diversifica da oltre 50 anni". Chiede aiuto agli agricoltori: "Un sindaco non basta più. C’è bisogno del sostegno di sigle come le vostre nei confronti delle istituzioni. Oggi non possiamo più permetterci ritardi".

A chiudere la serie degli interventi è Giuseppe Politi, presidente nazionale Cia, che si rifà alle parole del sindaco massafrese: "Ha ragione - afferma - quando dice che c’è bisogno di andare oltre lo steccato. Non dobbiamo interessarci solo di quello che riguarda immediatamente il mondo agricolo, ma bisogna cercare di fare squadra per vedere insieme il modo migliore di promuovere il territorio nel suo insieme. Non possiamo più interessarci solo di aranci o uva da tavola. Se vogliamo fare bene il nostro mestiere dobbiamo prendere coscienza e non pensare che i problemi funzionali dello Stato non ci interessino. L’agricoltura è il settore che forse più degli altri ha bisogno di uno Stato che funziona. Abbiamo bisogno di ferrovie che funzionino, di compagnie aeree che trasportino il nostro prodotto con costi bassi, e molto spesso ci troviamo a fare i conti con la burocrazia di Comuni, Provincie, Regioni, Stato e Comunità Europea. Spesso passiamo più tempo a vedere carte che a parlare delle aziende e del loro sviluppo".

Si collega alla questione Alitalia, e dice: "Oggi si fa un gran parlare di Alitalia, ma nessuno sa che la grande percentuale delle aziende olivicole è ormai spagnola. La Bertolli, che pure pare un marchio italianissimo, oggi è della Spagna, ma nessuno ne ha mai parlato". Bacchetta gli agricoltori: "Noi dobbiamo fare la nostra parte. Dobbiamo chiedere che siano le condizioni per essere competitivi, ma dobbiamo capire che da soli non andiamo da nessuna parte. Dobbiamo essere gelosi del nostro prodotto, invece di continuare a svenderlo già quando è ancora sull’albero".

Graziano Fonsino [Corriere del Giorno]

BERLUSCONI: Via i privilegi o l'Alitalia fallirà

Nel suo intervento alla trasmissione “Porta a Porta” di ieri sera, il presidente Silvio Berlusconi ha ribadito che per l’Alitalia "non ci sono alternative alla nuova compagnia". Il nostro premier ha inviato un chiaro messaggio ai sindacati: "A rischio ci sono 20mila posti di lavoro. E’ il momento di chiedere senso di responsabilita’ a tutti quelli che indugiano e sembrano non sapere che l’altra ipotesi e’ solo il fallimento".

Silvio Berlusconi ha rilevato di aver fatto pressioni sulla nuova compagnia affinche’ cambiasse il piano e aumentasse il capitale e gli imprenditori intervenuti a salvare l’azienda "hanno accolto le richieste del governo. Il comportamento dei sindacati in questi giorni e’ irrazionale. Non voglio essere malizioso ma in diverse fasi della trattativa ci sono stati interventi del capo della Cgil che parevano influenzati dalla politica".

Il presidente Berlusconi ha chiarito i punti salienti della trattativa sull’Alitalia. Il primo: ci saranno 3.250 esuberi, "meno di quelli che prevedeva il piano di Air France". La nuova azienda, inoltre, chiede un aumento della produttivita’, degli orari di lavoro e "in questo modo ciascuno potra’ mantenere la propria retribuzione". Infine la questione riguardante la partnership straniera: "tutte le compagnie straniere sono interessate ma nel capitale avranno solo una posizione di minoranza". Il governo, ha sottolineato il premier, guarda soprattutto anche per il futuro della hub di Malpensa, riferendosi al ruolo della Lufthansa.

I sei rioni pronti alla contesa per il Palio

La bandiera nelle mani del sindaco. La sfida avverà il 20 settembre


MASSAFRA - Il Palio è tornato al Comune di Massafra, pronto per esser conteso dai sei rioni, che si sfideranno il prossimo 20 settembre, nella staffetta. Sabato sera, a Palazzo De Notaristefani, il rione Imperiali, vincitore dell’edizione 2007 del Palio della Mezzaluna, con il parroco don Fernando Balestra e il priore Cosimo Marangi, lo ha consegnato direttamente nelle mani del sindaco della città, Martino Tamburrano. A riscaldare i cuori e far rivivere le emozioni della vittoria dello scorso anno, l’inno degli Imperiali, cantato da figuranti, atleti e cittadini del Rione, giunti in corteo.


Dopo il saluto del presidente dell’associazione culturale "MassafraNostra", Vincenzo Bommino, la parola è passata al parroco del "Sacro Cuore", don Fernando Balestra. "Riconsegnare il Palio al primo cittadino - ha commentato don Fernando - è il segno più alto dell’unità della città. Siamo sei Rioni ma vogliamo essere un unico paese".


Il sindaco, dopo aver dato a tutti il benvenuto nella casa comunale, ha dichiarato: "Ormai siamo entrati nel vivo del Settembre Massafrese. Abbiamo centrato l’obiettivo di unire la città e di stare insieme. Abbiamo la necessità di lavorare, programmare insieme, per scontare i gravi ritardi, e indirizzare lo sviluppo dove la città lo vuole. Il futuro di Massafra deve appartenere a tutti". Presenti alla manifestazione sindaci, assessori e delegati dei Comuni di Montefalcione, Canosa e Maiori, approdati in città per la "Piazza dei Sapori", accolti dall’assessore alle Politiche Comunitarie, Antonio Cerbino. A loro, sono state consegnate targhe-ricordo del Comune ospitante.


Il vescovo della diocesi di Castellaneta, mons. Pietro Maria Fragnelli, ha espresso il proprio augurio a tutti i rioni e ai giovani che parteciperanno alla competizione. "Tifo per tutti i rioni - ha affermato il vescovo – soprattutto per quelli più in difficoltà. Penso, infatti, che il Palio, conservato in un rione, per un anno intero, possa diventare occasione per un flash sul rione stesso. Lo sport, le manifestazioni agonistiche possono diventare strumento di incontro, di un percorso di civiltà effettuato assieme". Nella stessa serata, nella sede dell’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento, si è tenuta l’inaugurazione della mostra fotografica "Il Palio della Mezzaluna tra Antropologia e Fotografia 50 anni dopo" di Giovanni Monaco e Nicola Calembo. All’incontro, introdotto dall’editore Antonio Dellisanti, sono intervenuti nuovamente il sindaco e il vescovo Fragnelli.


Il prof. Cosimo Damiano Fonseca, Accademico dei Lincei, ha sottolineato: "Con questa mostra, Monaco e Calembo hanno voluto offrirci un archivio della memoria. La sequenza delle immagini non è fissata solo sull’immediato momento in cui si realizza l’evento ma sull’interpretazione dell’evento. Lo scatto fotografico diventa documento soggettivo di ciò che accade".


Le conclusioni sono state affidate alla dott.ssa Melania Longo, che si è soffermata sul valore della comunicazione visiva e ha evidenziato come "attraverso le immagini si possano porre le premesse per uno studio futuro della storia e della socialità". La mostra ripercorre i momenti più significativi dell’edizione 2007 del Palio della Mezzaluna, puntando soprattutto sui particolari dei volti, degli abiti e delle insegne dei protagonisti della rievocazione storica dello scorso anno. In esposizione, sino al 28 settembre, una sessantina di scatti fotografici.

Francesca Piccolo [Corriere del Giorno]

lunedì 15 settembre 2008

BRUNETTA: Non solo fannulloni. Altre cento storie di buona PA e il nuovo concorso

Come annunciato, a una settimana dall’avvio, l’operazione “Non solo fannulloni” prosegue con la pubblicazione nella sezione “ non solo fannulloni” del sito www.innovazionepa.it di altri cento casi di buona amministrazione selezionati. Si tratta di storie provenienti da quasi tutte le regioni (Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Trentino-Altoadige, Umbria e Veneto).Dimostrano l’impegno di tanti dirigenti e dipendenti pubblici nel migliorare i servizi resi ai cittadini, l’efficienza della loro organizzazione, la gestione delle risorse umane, il rapporto con gli stakeholders, in moltissimi settori della pubblica amministrazione (scuola, università, sanità, comuni, provincie, regioni, camere di commercio, agenzie e uffici statali). Proseguiremo la nostra raccolta sino ad arrivare a 1000 di queste storie entro la fine dell’anno.

Da oggi prende avvio anche un’altra delle azioni previste nella nuova fase. Con la pubblicazione del regolamento del concorso “Premiamo i Risultati”, consultabile nel sito www.innovazionepa.it nella sezione “non solo fannulloni”, invitiamo le amministrazioni e gli uffici pubblici a partecipare ad una nuova iniziativa finalizzata a riconoscere, premiare e valorizzare i risultati che le amministrazioni si impegneranno a conseguire per migliorare il servizio e la soddisfazione dei clienti, la gestione e la soddisfazione del personale, le relazioni con gli stakeholder e per ridurre i costi di funzionamento. Le storie di buona amministrazione che abbiamo sinora pubblicato dimostrano che vi sono molte energie nel nostro sistema amministrativo che con questo nuovo Concorso vogliamo sollecitare per raggiungere nuovi traguardi di miglioramento.

FITTO: A Veltroni risponde il 67 per cento di gradimento degli italiani per il premier

"A Veltroni diciamo che gli rispondono il 67 per cento degli italiani". Lo ha affermato il ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto, che ha sottolineato: "In questo momento con l’apprezzamento verso il Governo e verso Berlusconi in particolare, questa è la risposta più adeguata alle critiche. Se poi si pensa che il restante 33 per cento è molto articolato rispetto alle posizioni di Veltroni, ritengo che di problemi ne abbia diversi rispetto alla critica generalizzata nei confronti di un Governo che, invece, non solo ha ottenuto grandissimi risultati in questi primi mesi, ma sta lavorando positivamente a una soluzione su un problema molto serio che abbiamo ereditato, come quello di Alitalia".

Fitto sul Federalismo: con Bossi siamo sempre più in sintonia

BARI - A un giornalista che gli chiedeva una risposta a Bossi che ieri ha annunciato l’intenzione della Lega di contare “amici e nemici” quando si tratterà di votare in Parlamento sul federalismo fiscale, Fitto ha detto: “Perchè una risposta? Bossi ieri ha parlato di un federalismo responsabile, solidale, che non deve tagliare fuori nessuna parte del Paese e ha richiamato con toni forti, come da sempre ci ha abituati, a una lealtà e a un sostegno del provvedimento”.


“Mi sembra – ha continuato Fitto – che sia una posizione tranquilla, lineare e che soprattutto dimostra, in modo molto chiaro, che il provvedimento che abbiamo varato è giusto ed equilibrato”. Un provvedimento che – ha ribadito Fitto – “attiva un percorso politico che questo Paese deve necessariamente vivere e che, mi auguro, il Mezzogiorno viva in modo serio e da protagonista”.


[La Gazzetta del Mezzogiorno]

CICCHITTO: Veltroni ha scelto la strategia dello scontro

"Veltroni alla disperata ricerca del carisma perduto e addirittura all’inseguimento di Di Pietro ha mutato un’altra volta strategia, ha cambiato spalla al suo fucile e ha scelto la strategia dello scontro frontale, della rinnovata demonizzazione dell’avversario e del tanto peggio tanto meglio per quel che riguarda i problemi della società italiana". Lo ha affermato il capogruppo alla Camera del Pdl, Fabrizio Cicchitto, che ha osservato: "Coloro che rivolgono prediche al centrodestra e a Berlusconi in nome del dialogo dovrebbero dire qualcosa a Veltroni, che ha fatto terra bruciato tra i due schieramenti. Il linguaggio usato ieri non ha nulla a che fare con il riformismo e tanto meno con la strategia innovativa sbandierata da Veltroni al momento della sua candidatura a leader. In effetti il centrosinistra in questo modo cerca di evitare di confrontarsi sul merito dei problemi e sceglie Di Pietro come suo ’maître à penser’ e come suo leader strategico. Davvero un bel risultato. Ma forse in tutto questo c’è anche un mediocre risvolto tattico e cioè l’avvio di una resa dei conti di Veltroni con D’Alema".

sabato 13 settembre 2008

Fitto: dal Federalismo massime garanzie per il Mezzogiorno

In una intervista alla «Gazzetta» il ministro degli Affari regionali ed ex governatore della Puglia spiega e rassicura: con Bossi abbiamo lavorato molto, presto verrà in Puglia. Ma la presenza di Berlusconi è già un segnale di attenzione

BARI - I commenti dei giornali di ieri lo danno come «vincitore» nel primo round del federalismo: niente Irpef regionalizzata, una sola Regione come benchmark dei costi standard e perequazione «verticale » tra Stato e autonomie. Ma il ministro Raffaele Fitto rifiuta le medaglie: «Non c'è stata alcuna battaglia – dice il titolare degli Affari regionali -: al termine di un confronto positivo abbiamo trovato le due condizioni fondamentali per un nuovo modello di organizzazione della macchina statale, con il massimo delle garanzie per il Sud. A questo punto chi critica il federalismo rispetto ai suoi contenuti per il Mezzogiorno, semplicemente non vuole il federalismo».


Il Cdm ha anche allungato i tempi di attuazione: se le prossime tappe saranno confermate si partirà nel 2011. Non state facendo passare troppo tempo? I cinque anni per la transizione sono anch'essi una garanzia per il Mezzogiorno, che nel frattempo dovrà fare riforme strutturali importanti: penso ad esempio a sanità e trasporti pubblici locali. Detto questo, i sei mesi inizialmente previsti per l'attuazione potevano essere un termine capestro. La raccolta dei dati va condivisa con le autonomie locali e sviluppata dall'Economia: in questo senso, 24 mesi mi sembrano un tempo congruo. Ma non è detto che non si riesca a fare prima.


Non sarà che avete spostato il paletto più avanti per blindare la maggioranza garantendovi due anni di fedeltà assoluta da parte della Lega? La Lega pone la questione federalista come importante per il Paese, ma non è sola. La considerano fondamentale anche il Pdl e pezzi del Pd. Adesso comincia una fase importante, di confronto con le Regioni e di studio sui decreti attuativi.


Però il giudizio delle Regioni è stato freddino. E stavolta a lamentarsi è stato soprattutto il Nord ... Le Regioni hanno espresso un primo giudizio che è metodologico: chiedevano che il testo fosse condiviso per intero in via preliminare. Ma sui contenuti, ritengo che le differenze di posizione non siano abissali, e comunque ci sarà modo di discuterne. La Conferenza unificata è convocata per il 18, farà un primo esame, sarà chiamata a votare il testo il 25 e soltanto dopo lo porteremo in Consiglio dei ministri per l'approvazione definitiva.


Vendola dice che prima di entrare nel merito della discussione federalista bisogna risolvere il problema dei soldi alla sanità. Un problema, quello della ripartizione del fondo sanitario nazionale, che in Puglia ha sollevato anche Forza Italia. Qual è la sua opinione? Ho ascoltato per anni dichiarazioni di fuoco sul federalismo. Ora che arriviamo al dunque, si cerca di sviare la discussione su altri temi che pure saranno al centro dell'agenda politica nei prossimi mesi. Mi aspetterei contributi nel merito dell'attualità, più responsabili. Nel frattempo Bari è stata recuperata tra le città metropolitane.


Chiusa la polemica? Non è stata recuperata perchè non era mai stata cancellata Il concetto di base era questo: far partire prima le 4 grandi aree del Paese, quelle con oltre 800mila abitanti. Poi l'Anci aveva proposto la soglia dei 350mila abitanti per le città metropolitane: avendo verificato che lasciava fuori Bari e Venezia, è stata abbandonata e si è rimasti al concetto iniziale.


Eppure il sindaco Emiliano ha detto che lei farebbe meglio a non occuparsi di Bari perché non capisce la. Cosa risponde? (Passiamo alla domanda successiva).


Le giro un quesito della sua collega Poli Bortone. Dove è giusto pagare le tasse, dove si risiede o dove si produce il reddito? E' un tema importante, che andrà verificato sulla base dei calcoli dell'Economia. Non è un argomento su cui si possono esprimere opinioni politiche, bisogna cercare un bilanciamento che va trovato nei numeri.


Quando arriva Bossi in Puglia? Voleva venire a Otranto, ma tra un po' troverà tutto chiuso. Adesso Bossi è a Venezia, noi saremo a Bari con il presidente Berlusconi per testimoniare la vicinanza del governo al Mezzogiorno. Con Bossi abbiamo lavorato molto, e magari presto organizzeremo questo incontro in Puglia. Ma già la presenza di Berlusconi è un segnale di grande attenzione verso il Sud.


In Fiera a Bari il presidente Berlusconi parlerà di federalismo? E ci sarà qualche fuori programma, come una visita al Petruzzelli? Non conosco ancora il discorso del presidente. Lo incontrerò stasera (ieri sera, ndr), poi faremo il viaggio insieme. Certo, è possibile che parli di federalismo dato che è questo il tema del giorno. Però è difficile che ci siano sorprese, i tempi della visita sono abbastanza stretti.


di MASSIMILIANO SCAGLIARINI [La Gazzetta del Mezzogiorno]