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giovedì 31 luglio 2008

Sanità - Pdl regionale: che vuol dire «presa in carico» dei clandestini?

BARI – «Siamo d’accordo sul fatto che questi cittadini ricevano tutta l’assistenza sanitaria possibile, ma non sul fatto che vengano “presi in carico” come “assistiti permanenti” dal servizio sanitario regionale, per un semplice motivo: se sono privi di permesso di soggiorno, non vi è alcuna certezza che restino sul territorio regionale e nazionale in maniera “permanente”». Lo sottolineano esponenti delle opposizioni nel consiglio regionale pugliese (Rocco Palese, capogruppo di Forza Italia, Sergio Silvestris di Alleanza Nazionale e Giammarco Surico del Gruppo misto). Gli esponenti del centrodestra ne parlano a proposito dell’emendamento al Piano pugliese della Salute che prevede la «presa in carico» da parte dei medici di medicina generale dei cittadini stranieri temporaneamente presenti in Puglia, anche senza regolare permesso di soggiorno. La discussione sul Piano in consiglio regionale si terrà in settembre. I consiglieri si chiedono in particolare che cosa significhi l'espressione «presa in carico usata nel testo legislativo all’esame del consiglio regionalè. «Quello che vogliamo evitare – concludono – è «rimborsare ai medici di medicina generale da oggi e per sempre i costi per l’assistenza a cittadini che sono presenti solo temporaneamente in Puglia o in Italia, esattamente come si è scoperto che per anni i medici di medicina generale in molte regioni, e anche in Puglia, sono stati rimborsati per l’assistenza di pazienti deceduti da tempo e che continuavano ad essere pagati come assistiti».

[La Gazzetta del Mezzogiorno]

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