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giovedì 5 giugno 2008

Rifiuti in Puglia multa UE in arrivo

La Commissione europea ha aperto una nuova procedura di infrazione in materia di rifiuti contro l'Italia perché non sarebbe stata effettuata «la valutazione dell'impatto ambientale di un nuovo inceneritore di rifiuti a Massafra», in provincia di Taranto. La Regione: avviata sanatoria
BRUXELLES - La Commissione europea riapre contro l’Italia una nuova procedura di infrazione in materia di rifiuti in Puglia ma la Regione di difende: abbiamo già avviato la sanatoria. Bruxelles s'è attivata perché ritiene che l’Italia «non si sia pienamente conformata ad una sentenza di condanna della Corte di giustizia europea per non aver effettuato la valutazione dell’impatto ambientale di un nuovo inceneritore di rifiuti a Massafra, in Puglia. La Commissione europea ha quindi annunciato, oggi a Bruxelles, l’invio all’Italia di una lettera di costituzione in mora (primo avvertimento formale della nuova procedura di infrazione), e in caso di un’ulteriore inadempienza lo Stato membro potrebbe incorrere in un’ammenda».
L’assessore all’Ecologia della Regione Puglia, Michele Losappio, però ha precisato che sono state già aperte le procedure per la sanatoria. «Il governo regionale – ha detto Losappio – ha già provveduto a sanare la sentenza della Corte europea relativa all’impianto di Massafra, con la presentazione a Valutazione di Impatto Ambientale di quello stabilimento e che, a fronte delle nuove osservazioni della Commissione europea, relative a un deficit di partecipazione (osservazioni pubbliche su progetti presentati), ha chiesto alla società Cisa, proprietaria dell’impianto, un atto integrativo per evitare il protrarsi dell’infrazione». Sta di fatto che, nell’annunciare la riapertura di una nuova procedura d’infrazione, il commissario europeo all’ambiente Stavros Dimas ha tenuto a ricordare che «realizzare una valutazione dell’impatto ambientale di nuovi piani e progetti e consultare l’opinione pubblica prima dell’adozione di una decisione definitiva, sono elementi essenziali di una buona “governance”.
Il Consiglio dei ministri e il Parlamento europeo – ha aggiunto – hanno iscritto queste procedure nel diritto comunitario e tutti gli Stati membri sono tenuti a rispettarle». La direttiva europea in questione impone infatti agli Stati membri di effettuare una valutazione di impatto ambientale di taluni tipi di progetti di sviluppo che potrebbero avere conseguenze significative sull'ambiente, prima di autorizzarne la realizzazione. Non solo: gli Stati membri devono consultare l'opinione pubblica in proposito, e tenere conto dei risultati della consultazione prima di adottare una decisione definitiva. Nel caso dell’inceneritore di Massafra, ricorda in una nota Bruxelles, «una prima causa promossa dalla Commissione europea nel novembre 2006 si era conclusa con la condanna dell’Italia per violazione della direttiva sull'impatto ambientale. Nel frattempo – prosegue la nota – è stata avviata una valutazione dell’impatto a posteriori dell’inceneritore che, tuttavia, non garantisce un’efficace consultazione dell’opinione pubblica, come richiesto dalla direttiva europea».
Bruxelles ha deciso pertanto di inviare all’Italia «una lettera di costituzione in mora (primo avvertimento) ai sensi dell’articolo 228 del Trattato Ue, che si applica quando uno Stato membro non ha dato piena esecuzione a una sentenza della Corte di giustizia europea. Alla Commissione Ue è attribuito il potere, dopo l’emanazione di due avvertimenti, di deferire una seconda volta lo Stato membro alla Corte Ue e di chiedere che vengano inflitte ammende».

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