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venerdì 13 giugno 2008

La Russa convoca i sindacati

Il prossimo 8 luglio il ministro della Difesa incontrerà i rappresentanti sindacali dell’Arsenale di Taranto. Ieri mattina lo sciopero ed il corteo lungo le strade del centro

La vertenza Arsenale approda finalmente a Roma. Il prossimo otto luglio il ministro della Difesa, Ignazio La Russa incontrerà i sindacati confederali ed autonomi che ieri mattina hanno manifestato in città in difesa della storica struttura militare. La notizia è riecheggiata dai megafoni dei corteo che ha percorso le vie del centro cittadino, per concludersi sotto la sede del Comando militare Marittimo in corso Due Mari. A scendere in strada con i lavoratori diretti e dell’appalto, è stata l’intera città. Ad aprire il corteo, infatti, è stato il Gonfalone del Comune di Taranto, il simbolo della municipalità. Subito dietro, il primo cittadino Ippazio Stefàno ed il vicesindaco Alfredo Cervellera, arsenalotto di lunga carriera, recentemente approdato alla pensione. E c’erano anche il presidente della Provincia, Gianni Florido e l’assessore regionale al Lavoro Marco Barbieri. “La Regione Puglia – ha detto rispondendo alle polemiche dei giorni scorsi - nella vertenza Arsenale è presente da tempo. Personalmente ho partecipato all’iniziativa a Palazzo di città su convocazione del sindaco Stefàno ed ho seguito questa vicenda sin da quando era direttore dello stabilimento l’ammiraglio Gauzolino. Riaffermiamo la linea del governo regionale: piano industriale credibile, risorse per mettere in regola l’Arsenale, nessuna privatizzazione anzi difesa del ruolo pubblico del sistema industriale della Difesa”. Barbieri non si sbilancia sull’incontro con il ministro della Difesa. “Non sappiamo - dice - se sono state convocate le istituzioni locali, ma d’intesa con i sindacati, con il presidente Florido e con il sindaco Stefàno, chiederemo al ministro di essere presenti per riaffermare che l’intera regione è al fianco dei lavoratori dell’Arsenale”.
Si agita, braccia e incita i lavoratori, Mimmo Bellangino, Rsu di Marinarsen. Soddisfatto per la partecipazione di oltre un migliaio di lavoratori, guarda già agli impegni dei prossimi giorni. “Nell’incontro con La Russa - afferma – chiederemo due linee di intervento: una per l’immediato cioè per l’eliminazione delle prescrizioni su cui pare che anche il ministro abbia già predisposto l’intervento immediato del genio campale dell’aeronautica. Ma soprattutto chiederemo di conoscere qual è il piano industriale della Difesa in ordine all’Arsenale di Taranto per capire se c’è un’idea di privatizzazione che sicuramente contrasteremo”. Bellangino e con lui il versante sindacale, vogliono vederci chiaro. “La convocazione dell’incontro - aggiunge - è un fatto positivo, ma vogliamo capire la linea di questo Governo e pretenderemo che alla riunione ci siano Comune, Provincia e Regione.
Questo è il risultato delle battaglie condotte da tutte le organizzazioni sindacali, autonome e confederali”. E poi avverte: “Ovviamente questo è solo l’inizio di un percorso, di un confronto all’interno del quale vogliamo sapere quali sono le prospettive che il Governo assegna a questo stabilimento. Se il futuro è la privatizzazione continueremo la lotta insieme alle rappresentanze istituzionali”. In marcia insieme ai dipendenti diretti dell’Arsenale, c’erano anche i 400 dipendenti delle imprese dell’indotto, rappresentati dalle federazioni metal meccaniche di Fim, Fiom, Uilm. Forse sono stati i primi ad avvertire la crisi dell’Arsenale per effetto dell’inchiesta della magistratura che ha messo in luce carenze ed inadempienze in termini di sicurezza ed igiene dei luoghi di lavoro.
Un bubbone esploso in maniera improvvisa e che ha messo alle corde un sistema precario e con esso centinaio di famiglie. “Finalmente vediamo la città e le istituzioni compatte - dice Piero Berrettini della Fim Cisl – e auspichiamo che questa dimostrazione di unità non sia un’eccezione, ma la regola. Voglio ricordare che a novembre del 2005 i lavoratori metalmeccanici dell’Arsenale sono stati messi per strada. Si è trattato di una svolta perchè al di là delle giuste ragioni della magistratura, un intero sistema è andato in crisi per l’impossibilità di effettuare la manutenzione alle unità navali. Ora ci auguriamo che si possa trovare la chiave giusta per soddisfare le prescrizioni comminate dalla magistratura e ridare slancio all’attività dell’Arsenale”. Secondo il coordinatore generale Flp Difesa, Giancarlo Pittelli quella di ieri è stata una “manifestazione costruita sulla base di una piattaforma condivisa ed unitaria, e che ha evidenziato la grande maturità del sindacato locale in un momento certo difficile”. Pittelli ricorda le due buone notizie giunte ieri.
“Le attività infrastrutturali prioritarie per l’eliminazione delle ostative antinfortunistiche riscontrate dagli organi di controllo sono già state affidate alle risorse del Genio Campale dell’Aeronautica Militare che ha in corso la progettazione delle relative cantierizzazioni d’urgenza. La seconda, è la convocazione dei sindacati per l’8 luglio con il Ministro La Russa, un appuntamento che avremmo preferito in tempi più ravvicinati, ma che comunque è importante sia stato fissato. Due buone notizie che sono anche il frutto della mobilitazione dei lavoratori di Taranto, ma che non possono allo stato, in alcun modo, farci abbassare la guardia neanche di un centimetro: ben altre risposte e ben altri impegni ci aspettiamo dal Ministro, che riguardano Taranto ma più in generale le prospettive e il destino futuro degli Arsenali dellla Marina Militare, che vanno riordinati attraverso piani industriali sostenibili, ma mantenuti rigorosamente in ambito pubblico, senza le tentazioni o le suggestioni di tipo privatistico cui abbiamo assistito nel recente passato”.
Nel corteo anche il consigliere regionale Antonio Scalera secondo il quale “lo sciopero delle maestranze dell’Arsenale ha un grande significato per Taranto. In primo luogo perché non si può perdere un pezzo della storia cittadina che ancora oggi costituisce buona parte dell’economia ionica. Le istituzioni, i sindacati, i cittadini devono stringersi intorno all’Arsenale”.
Michele Tursi (Corriere del Giorno)

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