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venerdì 20 giugno 2008

Ici, "taglio" da 102 euro

Addio all’imposta comunale sulla prima casa: in media si risparmiano più di 100 euro. I crispianesi più di tutti: 225 euro
I Comuni perdono quasi 10 milioni, ma vengono rimborsati dal Governo. Ecco quanto ci guadagnano i contribuenti


Giugno era il mese dell’estate e dell’Ici. Da quest’anno solo dell’estate: e già questo è un guadagno non da poco. Esattamente 102 euro a testa, centesimo più centesimo meno, per i cittadini ionici. E’ il frutto di uno studio del Corriere, ottenuto incrociando il gettito per la prima casa accertato nel 2006 (l’ultimo certificato e che scomparirà dai prossimi bilanci), con il numero delle abitazioni principali denunciate dai Comuni nei conti consuntivi dello stesso anno. Il risultato è ciò che ogni capo famiglia si è chiesto e ha poi calcolato nelle sue tasche: quanto si risparmia? Ma partiamo dal principio.

La novità è che il taglio dell’Ici sulla prima casa è arrivato, come promesso dal nuovo Governo, ad alleviare i conti delle famiglie. Per la verità la boccata d’ossigeno era cominciata col precedente esecutivo: Prodi e Tps (quello delle «tasse bellissime») nella Finanziaria 2008 avevano inserito una sforbiciata del 40%. Tremonti-Robin Hood, col decreto fiscale di maggio, ha tagliato tutto il resto: cioè il 60%. Dunque: addio Ici, la ormai famigerata imposta comunale sugli immobili. L’azzeramento sulla prima casa è infatti operativo dal primo acconto di giugno e riguarderà anche le pertinenze, dal garage, alla cantina e fino alla soffitta. L’esonero è poi esteso anche ad alcune ipotesi assimilabili alla prima casa, tra cui gli immobili delle cooperative edilizie a proprietà indivisa, gli immobili degli Iacp regolarmente assegnati, l’ex casa coniugale assegnata al coniuge separato o divorziato; oppure gli immobili che i regolamenti comunali assimilano ad abitazione principale, come quelli concessi in uso gratuito a parenti in linea retta o collaterale. Resteranno fuori, invece, ville, castelli e abitazioni di lusso: per chi ce l’ha...


Anche per i comuni ionici, stando alle rassicurazioni del ministro dell’Economia, al “sacrificio” (un minor gettito di poco meno di 10 milioni di euro) corrisponderà un rimborso integrale con la riduzione di voci d’incremento di spesa discrezionale della spesa pubblica, tramite un fondo ad hoc inserito nel bilancio del ministero dell’Interno. Nel mirino di Tremonti ci sono gli incrementi di spesa contenuti nel decreto mille proroghe e nella Finanziaria per il 2008, accompagnati dal congelamento dell’aumento dei tributi locali, dalla Tarsu all’addizionale Irpef, in attesa della definizione dei contenuti del nuovo patto di stabilità interno.


Non rientrano nel blocco gli aumenti destinati alle regioni in deficit e quelli inseriti negli schemi di bilancio di previsione già presentati dalle Giunte al Consiglio per l’approvazione. Per fare un esempio: Martina rischia di veder sfumare l’aumento della Tarsu (del 70%) deciso dopo il decreto fiscale. Ma chi sono i proprietari di prima casa più fortunati? Stando ai nostri calcoli, ai crispianesi resteranno in tasca mediamente 225 euro a testa. Seguono: Maruggio (214), Leporano (210), San Giorgio Jonico (190), Statte (184), Castellaneta (173), Avetrana (118), Pulsano (99), Massafra (96), Ginosa (79). Tutti gli altri dovranno accontentarsi di risparmi via via inferiori. Ultimi i rocchesi: stando agli accertamenti 2006 del più piccolo comune della provincia e al numero di abitazioni principali dichiarate, il taglio è infatti di sole 11 euro a cranio. Evidentemente, grazie alle detrazioni, il “grosso” era stato levato prima.



Massimo D’Onofrio (Corriere del Giorno)


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