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sabato 18 ottobre 2008

Tamburrano e l'Ato: "Se ci sono colpe sono addebitabili a Provincia e Regione"

Tariffa, debiti e inadempienze. Il presidente rispolvera la differenziata: «Se cresce, si risparmia»

MASSAFRA – Martino Tamburrano, che oltre ad essere sindaco di Massafra è presidente dell’Ato Ta/1, interviene sulla questione rifiuti, parlando della tariffa, degli inadempimenti passati, delle sentenze e della raccolta rifiuti che ancora non parte, concludendo con quello che si vedrà in futuro. “Il chiarimento è opportuno – afferma – per arricchire meglio la conoscenza del problema da parte di tutti i cittadini”.


Il primo punto che intende chiarire è quello della sentenza del Consiglio di Stato, che ha riportato la tariffa alla quota originaria, quella fissata in 83,73 euro a tonnellata: “Una sentenza che nasce da una inadempienza passata dell’Ato – dice – che aveva il dovere di preparare la tariffa e approvarla. Non avendo compiuto questo adempimento toccò ad un commissario ad acta stabilire alcune cose – stabilì le 83,73 euro a tonnellata di tariffa – più volte impugnate dai Comuni, sino ad arrivare a quella sentenza che ha prodotti quegli effetti di cui oggi si parla”.

Il presidente dell’Ato Ta/1 punta il dito, a questo punto, verso Provincia e Regione, rei di non aver concretizzato i piani dei rifiuti: “Non ci sono responsabilità dirette di qualcuno – continua –, semmai degli addebiti ci sono da fare, appartengono a mancate approvazioni di piani provinciali e regionali dei rifiuti, che né la Provincia né la Regione hanno adottato in questi anni”. Altro punto da chiarire: la tariffa più bassa, rispetto a quella pagata dal bacino Ato 1, dell’Ato Ta/3: “In quell’Ato – spiega Tamburrano – troviamo una tariffa più bassa perché non possiedono il ciclo ottimale dei rifiuti. Loro stoccano presso i loro piazzali delle ecoballe che devono conferire presso di noi. Tra noi e l’Ato Ta/3 arrivammo ad un’intesa, che prevedeva che all’arrivo di quelle eco balle qui da noi la tariffa si sarebbe abbassata di oltre 10 euro, ma questo non è stato ancora fatto”.

Si arriva così a quello che si sta facendo in questi giorni, al lavoro che si sta portando avanti per ‘mettere a posto’ la situazione: “Stiamo dando avvio ad avvisi pubblici per intercettare dei tecnici che rifacciano la tariffa alla luce delle nuove norme e delle nuove esigenze”, e sulle paure causate dalle voci di possibili dissesti in tutti i Comuni del bacino Taranto 1 afferma: “Per evitare che questo accada, il sottoscritto con il prefetto ha fatto sì che i debiti con la Cisa venissero diluiti in tre anni, abbattendo gli interessi e dando la possibilità ai Comuni di organizzare i propri Bilanci. Un’operazione che non ricade sulle casse comunali, perché ogni Comune si organizza le tasse a seconda delle proprie esigenze e delle richieste della propria città”.

Altro argomento, altro chiarimento, questa volta sulla differenziata: “Stiamo avviando la gara per la raccolta differenziata, non è una gara che sostituisce qualcosa in corso, ma arricchisce di beni strumentali e di personale ogni Comune, affinchè si educhino i cittadini a fare la raccolta differenziata ed in questa maniera poter conferire meno rifiuti e pagare meno tasse. In pratica più riciclo uguale meno tassa”. Non finisce qui. L’Ato Ta/1, assieme ad altre Ato della Regione Puglia, spinge l’ente regionale “a stabilire la proprietà degli impianti, ad arricchire il territorio di ulteriori infrastrutture che trattino al meglio i nostri rifiuti, sempre con l’intento di abbattere la tariffa”. Infine, l’invito: “C’è la necessità di informare correttamente i nostri cittadini e tenere pulite le nostre città considerando il rifiuto una risorsa”.

Graziano Fonsino [Corriere del Giorno]

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