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giovedì 9 ottobre 2008

CRISI MUTUI: CDM VARA DECRETO PER STABILITA' BANCHE

ROMA - Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al decreto legge contenente provvedimenti per la stabilità delle banche e del risparmio.


"Sono qui a confermare agli italiani ciò che già avevo detto a Napoli: il sistema bancario italiano é patrimonializzato a sufficienza, liquido a sufficienza, non ha problemi di ricapitalizzazione, ha anzi liquidà abbastanza". Lo ha detto il premier, Silvio Berlusconi, al termine del Consiglio dei ministri straordinario sulla crisi finanziaria, parlando del decreto legge appena approvato. "Nessuna banca italiana fallirà - ha proseguito Berlusconi - nessun risparmiatore italiano quindi rischia".


Berlusconi rassicura l'Italia. "Vorrei dire a tutti gli italiani di stare sereni, il sistema italiano è assistito dalle più forti garanzie che sono mutualistiche da parte delle banche, ma a questa garanzia si aggiunge anche la garanzia del Tesoro, la garanzia dello Stato. Quindi non c'é nessuna preoccupazione da avere".


"Non si devono neppure porre le domande 'ma devo andare in banca a ritirare il mio libretto di deposito'? - ha proseguito Berlusconi - perché non credo che il materasso possa essere una cassaforte migliore di quella del sistema bancario italiano. Lo diciamo con totale serenità e assoluta convinzione".


"Noi non siamo nella situazione degli altri paesi. La crisi - aggiunge - si è sviluppata negli Stati Uniti e soprattutto nei paesi nord europei. L'intervento di nazionalizzazione seguito dalla Gran Bretagna, ma anche dalla Francia e dal Belgio, è molto diverso dal nostro".



TREMONTI, SUFFICIENTE PATRIMONIALIZZAZIONE DELLE BANCHE- "Il nostro sistema bancario italiano é "sufficientemente patrimonializzato" e "sufficientemente liquido": lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, al termine del Cdm. Il sistema bancario italiano "garantisce sui depositi i risparmiatori nel modo più efficiente in Europa". Tremonti ha ricordato l'intervento europeo per alzare le soglie di garanzia ma - ha aggiunto - "sono state alzate le soglie che comunque sono ancora sotto la soglia italiana".


Il Governo "non ha interesse a entrare nel capitale delle banche, ma se la Banca d'Italia o le banche stesse registreranno una capitalizzazione insufficiente, quel capitale lo metterà lo Stato". L'ingresso dello stato - ha detto ancora - sarà "sterile ai fini del potere", senza diritto di voto. L'apporto di capitale - ha detto ancora Tremonti - sarà "tempestivo e neutrale".


[ANSA]

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