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sabato 25 ottobre 2008

Berlusconi: Pd in piazza mentre dovremmo essere uniti

PECHINO - "Un'opposizione che vuole fare qualcosa per il Paese avrebbe dovuto unirsi a noi, votare provvedimenti per l'utilità comune. Ma questo non è possibile. Si illustrano da soli, scendono in piazza ora che dovremmo essere uniti. Io invidio i socialdemocratici di altri paesi, mentre i nostri questi sono e con questi dobbiamo fare i conti". E' quanto afferma il premier Silvio Berlusconi lasciando Pechino e commentando la manifestazione promossa dal Pd a Roma.

''Nessuna preoccupazione. Sono contento che non piova, cosi' non possono dire 'piove, governo ladro'. I leader della sinistra hanno garantito che sara' una manifestazione serena, diamogli credito. Ma non ci sara' nessun cambiamento nell'azione di governo e della maggioranza perche' questa e' una manifestazione per uso interno alla sinistra. Interna corporis, per le loro divisioni e per marciare contro il governo''.

''Andiamo avanti con la nostra disinformazione quotidiana. Per manifestare contro il governo all'ultimo momento si sono aggrappati alla scuola. Ma a dimostrare che si tratta di opportunismo politico e di strumentalita' c'e' di fatto che la sinistra, con in testa l''Unita'' e 'Repubblica', fece una guerra al governo contro il passaggio agli insegnanti plurimi nelle classi, oggi fa la stessa cosa per il ritorno al maestro unico''.
''Quanto all'universita' - continua Berlusconi - non si capisce come facciano a protestare se non abbiamo ancora detto 'bah'. Le universita' sono piene, i professori tengono le lezioni e gli alunni le ascoltano mentre certe trasmissioni tv riprendono artatamente manifestazioni e fanno sembrare molti di piu' quelli che sono contro''.
Sulla scuola ha concluso ''hanno raccontato ad 'Annozero', menzogne incredibili, falsita' ideologiche''.
''E' veramente una cosa indegna dire che io abbia fatto retromarce. E' vera disinformazione sostenere che io dico una cosa e che poi cambio opinione. E' un falso assoluto dire che io abbia parlato di polizia nelle scuole, ed e' un altro falso ancora piu' indegno dire che io faccio marcia indietro. Se c'e' uno coerente - prosegue il premier - quello sono io. Leggete i miei libri, non ho mai cambiato una riga su niente dal '94 in poi. Considero intelligente chi sa cambiare opinione quando cambia la situazione. Ma la situazione non e' mai cambiata''.

Ai leader del centrosinistra, che ricordano a Berlusconi di essere sceso in piazza il 2 dicembre 2006 nella manifestazione contro il governo di piazza San Giovanni, il premier ribatte: ''Noi andammo sulla piazza per la prima ed unica volta, perche' eravamo disperati, perche' nessuno ci stava ad ascoltare, per dire al governo che era insostenibile la pressione fiscale e per chiedere che fossero ricontate le schede elettorali convinti come eravamo e come lo siamo che ci avessero sottratto la vittoria''. ''Non c'era allora nessuna divisione dei poteri - aggiunge - io come leader dell'opposizione non sapevo a chi rivolgermi, tutte le istituzioni erano dalla loro parte. Comunque per noi quella fu una manifestazione serena e spero lo sia anche per loro, e proprio quella volta nacque il Pdl''.

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