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mercoledì 29 ottobre 2008

Rocco Palese in polemica: «Vendola torna a vestire i panni del manifestante...»

BARI - «Man mano che si avvicina la fine della legislatura regionale e di quelle amministrative di Bari, non essendo stati in grado di governare, il Presidente Vendola, accompagnato da Divella ed Emiliano, torna a vestire i panni del manifestante e del contestatore no global scendendo nelle piazze e mettendosi alla testa dei cortei». È la contestazione del capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Rocco Palese nei confronti del presidente della Regione che stamani hja partecipato ad un corteo spontaneo degli studenti contro la riforma Gelmini.

«Lo ha fatto la settimana scorsa con i Sindacati – ha incalzato Palese – lo fa oggi con gli studenti, cavalcando una protesta strumentale, inutile e che anche in questo caso dovrebbe rivolgere prima a se stesso». Secondo l’esponente di Fi-Pdl «Vendola conferma la sua incapacità gestionale e il suo scarso rispetto per le Istituzioni quando, da Presidente della Regione, sfila dietro una bara con scritte offensive nei confronti di un ministro della Repubblica, dopo che la Regione Puglia, come riportato anche dalla stampa, ha disertato il confronto sulla scuola nelle sedi istituzionali governative. Peraltro – ha aggiunto – anche le pietre hanno capito che gli studenti universitari e quelli delle scuole superiori stanno scendendo in piazza senza alcun motivo, posto che il decreto Gelmini riforma solo la scuola elementare e che gli infinitesimali tagli all’Università erano invece inseriti nella manovra economica del Governo Berlusconi presentata a giungo e approvata ad agosto».


«E' ben strano – ha detto ancora Palese – che solo oggi gli studenti universitari (di sinistra) si siano svegliati. Questo dimostra la strumentalizzazione e la forma organizzata e niente affatto spontanea della protesta meditata a tavolino dalla sinistra. Una strada che non porterà lontano neanche Vendola, Divella ed Emiliano posto che persino i sondaggi di Repubblica – ha concluso – hanno rivelato che c'è una maggioranza silenziosa degli italiani che condivide la riforma e una minoranza rumorosa che la contesta.


[La Gazzetta del Mezzogiorno]

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