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lunedì 20 ottobre 2008

CLIMA: BERLUSCONI, ITALIA NON ISOLATA, ALTRI 9 CON NOI

ROMA - L'Italia non si e' avviata in solitaria a chiedere piu' tempo per l'applicazione del pacchetto sul clima. Alla vigilia del Consiglio dei ministri dell'ambiente Ue, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi torna in campo, dopo le polemiche di questi giorni, per difendere la posizione italiana, condivisa, sottolinea, ''da altri nove stati''. E accanto alla richiesta del governo di sospendere l'applicazione delle misure anti-inquinamento per almeno un anno al fine di verificarne i costi, domani in Lussemburgo l'Italia chiedera' anche, come annuncia il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, di ''rinegoziare il protocollo di Kyoto''.


Piu' tempo, dice il premier, e' necessario per ''approfondire il tema dei costi per la riduzione dell'anidride carbonica'', posizione che ''e' stata condivisa da altri 9 Stati''. Non c'e' quindi ''nessun isolamento dell'Italia in Europa'', come scrivono ''alcuni quotidiani. Non e' assolutamente vero'', ribadisce il Cavaliere, sottolineando che l'intento dell'Italia e' di fare in modo che ''i costi vengano sostenuti in modo eguale da ciascun cittadino europeo. Altrimenti, a pagare di piu' sarebbero i Paesi manifatturieri''. E il polverone che si e' sollevato in questi giorni, altro non e' che il ''costume deteriore dell'opposizione'', abituata ''a fare polemica anche contro il proprio Paese''.


E domani l'Italia non solo ribadira' la sua proposta di adottare il pacchetto europeo a dicembre, con l'inserimento di una clausola di revisione, che consenta di riesaminarlo alla luce della valutazione di impatto da effettuare nel 2009, ma chiedera' anche di ridiscutere i termini del protocollo di Kyoto, su cui, sostiene Matteoli, ''c'e' molta timidezza, perche' si ha paura di essere accusati di non voler salvaguardare l'ambiente''.


Il ministro, che e' stato titolare dell'Ambiente nel 2001-2006, e' sicuro che sul 2009 ''si trovera' un'intesa'', ma il problema vero sara' ''la scadenza del 2012. E' li' che noi dovremo lavorare - spiega - per far si' che il 2012 sia piu' sereno perche' altrimenti le nostre imprese allora saranno ancora piu' penalizzate''.


Silvia Gasparetto [ANSA]

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