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sabato 18 ottobre 2008

Lardiello: "A chiedere scusa doveva essere la Wertmuller"

«Ciò che è successo in questi giorni a Taranto assomiglia molto ad una vera e propria speculazione, ancora una volta sulla pelle dei tarantini». È questa l 'accusa mossa da Mimmo Lardiello, vice coordinatore regionale dei Giovani Fi/Pdl, in relazione all’episodio che ha visto coinvolta la troupe cinematografica impegnata nelle riprese del film di Lina Wertmuller “Mannaggia alla miseria” .

«Oltre alle rituali manifestazioni di solidarietà, appaiono inevitabili - spiega Lardiello -talune considerazioni in merito a ciò che tale episodio ha scatenato a livello di impatto mediatico e di ricaduta pessima sull’immagine della città. Come già dichiarato dal Consigliere Regionale, Gianfranco Chiarelli, appaiono se non altro insolite le modalità con le quali la regista ha deciso, di punto in bianco, di andar via. Vi è senza dubbio la consapevolezza che l’essere raggiunti da minacce o richieste estorsive comporta uno stato di disagio e ansia. Ma vi è altrettanta consapevolezza che, senza dubbio, le forze dell’ordine hanno garantito, subito dopo la denuncia dei fatti, la massima sicurezza per il prosieguo dei lavori. In tal senso è assolutamente da censurare - spiega Lardiello - l'iniziativa di una associazione culturale di Taranto, che ha inteso acquistare delle inserzioni su alcuni quotidiani per inserire a caratteri cubitali la scritta “Scusaci Lina”. Ma scusaci di che? Se c'è qualcuno che si deve scusare è proprio la Wertmuller, che con il suo modo di fare e il suo “antcipato” spostamento a Brindisi, per l'effettuazione delle riprese, ha cagionato un danno d’immagine incalcolabile all’intera città. Ciò perché - conclude Lardiello – in nessun posto né d’Italia nè del mondo le colpe di alcuni soggetti, che decidono di chiedere del denaro con metodi estorsivi, vengono attribuite ad una città intera».


D' altro canto, sulla vicenda Wertmuller, il consigliere comunale del Pdl Eugenio Introcaso dichiara che «è una brutta, bruttissima storia per l’ immagine della città, ed è una vera e propria bocciatura per i suoi vertici istituzionali, che non hanno compreso l’importanza della presenza della regista, la quale andava accolta certamente in maniera diversa. Ed il tutto avveniva mentre il sindaco Stefàno e la sua maggioranza continuano nella lunga vertenza con i vigili urbani del capoluogo. Insomma questa - conclude l'ex questore - è una pagina davvero da dimenticare che dovrebbe far riflettere, a tutti i livelli, quanti hanno a cuore le sorti di questa città».


In risposta a chi se ne va e scappa dalla nostra città, ovvero alla troupe di Lina Wertmuller, Enzo Risolvo, presidente dell' associazione Taranto Centro Storico, propone, per domenica 26 ottobre, una visita organizzata nella città vecchia. L' idea alla base della proposta è «dare visibilità a chi è stato maltrattato, dicendo a tutta l' Italia che Taranto è una città accogliente. L'appuntamento -spiega Risolvo - è in piazza Castello alle 9:30, sotto il palazzo città per terminare verso le ore 12:00 in piazza Fontana». L' accusa mossa del presidente dell'associazione è che «purtroppo, qualche volta, gli altolocati parlano senza sapere che cosa sia realmente la città vecchia, dove la criminalità non può essere così tanto organizzata da “per mettersi” una professionalità delinquenziale come quella estorsiva. Anche perchè con i tanti eventi culturali e artistici che si susseguono, questi episodi sarebbero emersi tangibilmente». Per l'adesione alla visita di domenica 26 è possibile contattare il numero 3402860566

[Corriere del Giorno]

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