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venerdì 31 ottobre 2008

QUAGLIARIELLO: La legge Gelmini è il primo passo di una riforma scolastica piu' ambiziosa

"Del quadro economico in un momento di crisi internazionale non si puo’ non tener conto. Ma una cosa deve essere chiara: pur in una situazione difficile, noi non siamo disposti a sottoporre a criteri di mera economicita’ il futuro dei nostri figli". Lo ha dichiarato Gaetano Quagliariello vicepresidente vicario del Pdl al Senato. "Se abbiamo proposto il maestro unico, il ritorno ai voti e il voto in condotta e’ perche’ siamo convinti che nella scuola debba tornare ad abitare un principio di autorita’ e di rispetto; che si debba arrestare quel processo di degradazione che sempre piu’ sovente sfocia in bullismo e offende i piu’ deboli e i piu’ indifesi. Si deve smettere di considerare il comparto istruzione come un grande parcheggio per masse mal pagate e ancor peggio considerate nella societa’. Il maestro deve tornare a suscitare quell’antico riconoscimento sociale che aveva quando era in grado di penetrare i cuori e le menti dei bambini, e deve avviarsi verso quel livello di retribuzione che meritano coloro cui affidiamo il compito di formare il cittadino del futuro.

A questo mira il nostro provvedimento, ed e’ questo il primo passo per una riforma ancora piu’ ambiziosa". In merito alle proteste degli studenti, il senatore del Pdl ha osservato: "Non e’ la prima volta che gli studenti si mobilitano contro il loro futuro e vengono resi massa di manovra, di interessi di elite corporative. Chiedo agli studenti che oggi protestano se sono sicuri di stare dalla parte della parte migliore; o se invece, con il loro atteggiamento, non stanno difendendo sprechi e inammissibili degenerazioni baronali. A loro dico: meritocrazia e’ sinonimo di democrazia. E questa chiarezza di linguaggio la dobbiamo a chi protesta, ma soprattutto a quei tanti giovani che sono la maggioranza silenziosa del paese, che pensano che per il loro futuro sia proficuo seguire i corsi, dare gli esami e magari esprimere fiducia nei meccanismi della democrazia rappresentativa. Questa maggioranza silenziosa non ha alle spalle i mass media e il clamore degli slogan di piazza, ma deve sapere che ha in questa maggioranza parlamentare orecchie attente e rappresentanti del popolo che impediranno che i loro diritti siano calpestati".

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