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mercoledì 21 gennaio 2009

CICCHITTO: Manifesto per il Popolo della Libertà

Con questo articolo intitolato "Manifesto per il Pdl", Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, è intervenuto sulla formazione del Pdl

"È augurabile che il dibattito sulla formazione del partito del Popolo della liberta’ abbia un salto di qualita’. Il Pdl deve fondarsi su una forte leadership, sull’elaborazione politico-culturale e programmatica, sul dibattito politico, sul lavoro organizzativo per il suo radicamento sul territorio in concorrenza con alleati (Lega) e in contrapposizione agli avversari. In questo quadro il dibattito sulla ’cultura’ del nuovo partito ha, a mio avviso, una grande importanza. Sul Giornale si e’ sviluppato un dibattito sulla ’cultura di destra’, ma questa definizione attiene legittimamente al travaglio di chi a suo tempo ha militato nell’Msi e alla sua originaria propensione ideologica, politica, psicologica per la ’nostalgia’, poi traumaticamente superata da Fiuggi in poi fino ad approdare all’antifascismo liberaldemocratico e a profondi rapporti con Israele. È evidente che il percorso politico-culturale che ha riguardato Forza Italia e’ stato tutt’altra cosa, e non poteva essere diversamente visto che esso riguarda l’area di centro, anzi, per certi versi addirittura di centrosinistra. La vicenda politico-culturale di Forza Italia, lo ha gia’ chiarito benissimo Sandro Bondi, non puo’ essere limitata a una dimensione o puramente leaderistica (Berlusconi) o puramente manageriale per cio’ che riguarda i suoi dirigenti, anche se cio’ e’ vero per le sue origini.

Certamente per Forza Italia, e oggi per il Pdl, e per tutto il centrodestra la leadership di Berlusconi e’ fondamentale. Si tratta di un leader carismatico che parla direttamente a milioni di persone e che, allo stato, e’ l’unica personalita’ in grado di aggregare tutto uno schieramento politico e sociale. Guai se non fosse sceso in campo un personaggio con questo carisma e con questa caratura quando si trattava di affrontare nel 93-94 l’operazione ’rivoluzionaria’ messa in atto da alcune procure, sostenute dai principali quotidiani, dal gruppo finanziario-editoriale Repubblica-Espresso, dal Pci-Pds. Nella primissima fase non c’e’ dubbio che la dimensione di Forza Italia e’ stata leaderistica (Berlusconi), e manageriale (i manager di Publitalia organizzati da Marcello Dell’Utri). Fin dall’inizio, pero’, l’operazione di Berlusconi aveva per obiettivo quello di riconquistare e di riaggregare larga parte dell’area di centro, anzi di centrosinistra riferita sia a una parte del mondo cattolico e democristiano, sia al socialismo riformista che dopo la distruzione del Psi ha scelto di collocarsi nel centrodestra in aperta contrapposizione al Pds-Ds.

Successivamente Bondi e il sottoscritto, diversamente da molte malevoli aspettative, non hanno smontato la costruzione di Scajola, ma hanno lavorato per intrecciarla con una dimensione politico-culturale (ricordiamoci di Gubbio e di altre iniziative dello stesso tipo) in modo da far si’ che la leadership carismatica di Berlusconi fosse sostenuta da una struttura organizzata e da una dimensione politico-culturale. È stata elaborata una rilettura revisionista della storia d’Italia rivalutando il ruolo dei leader dei partiti liberaldemocratici e anticomunisti, da De Gasperi a Einaudi, a Saragat fino a Craxi, contrapponendola a quella elaborata dalla storiografia espressa dalla sinistra comunista e postcomunista. Sul terreno economico-sociale nell’area di centro-destra sono emersi almeno due filoni, fra loro in perenne dialettica: quello liberista-tatcheriano, e quello fondato sull’economia sociale di mercato che punta sul progetto di un mercato governato da regole, non dominato dall’anarchia finanziaria e capace di organizzare solidarieta’ sociale. Sul terreno della bioetica si sono confrontate impostazioni di derivazione cattolica e laica talora contrapposte (vedi la vicenda della fecondazione assistita), talora suscettibili di convergenze (oggi e’ in atto la ricerca di una legge concordata e condivisa sul testamento biologico)".

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