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venerdì 7 novembre 2008

Sabato a Bari convegno Calderoli-Fitto

BARI - L'appuntamento con il federalismo e le conseguenze per lo sviluppo del territorio pugliese e meridionale. Le novità che attendono il Mezzogiorno ed i possibili percorsi. Questi i temi di Federalismo e Sviluppo del Mezzogiorno: idee per il cambiamento, convegno-dibattito organizzato da Cantiere Puglia ed in programma sabato 8 novembre alle ore 10:30 presso l’Hotel Palace di Bari.

L'apertura dei lavori è affidata al docente ordinario di Diritto Costituzionale Comparato Luigi Melica. Sono previsti gli interventi del Ministro per la Semplificazione Normativa Roberto Calderoli, del Ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, dei senatori Mario Baldassarri e Nicola Latorre. Intervengono inoltre il deputato Simeone Di Cagno Abbrescia, il presidente di Confindustria Puglia Nicola De Bartolomeo, il presidente dell’ente Fiera del Levante Cosimo Lacirignola, il presidente di Cna Puglia Giovanni Brigante, l'amministratore unico di Seap Domenico Di Paola, il presidente di Anci Puglia Michele Lamacchia, il docente ordinario di Diritto Costituzionale Aldo Loiodice, il docente ordinario di Diritto Amministrativo Pierluigi Portaluri, il docente ordinario di Diritto Costituzionale Vincenzo Tondi Della Mura e l'imprenditore Antonio Quarta. Chiusura dei lavori affidata al presidente del comitato scientifico di Cantiere Puglia Adriana Poli Bortone.

"L'approvazione del disegno di legge sul federalismo fiscale – spiega Adriana Poli Bortone – non rappresenta solo una fase di realizzazione del programma di Governo, ma costituisce un’occasione per riflettere e ri-pensare all’attuazione dell’intero Titolo V della Costituzione. «Federare» significa «unire», creando coesione attraverso un patto di mutuo consenso. Il federalismo non può dunque essere la premessa di divisioni e steccati tra le diverse Regioni del Paese. Anche se mai come in questo momento storico preme avere regole chiare e soprattutto misure capaci di premiare chi è virtuoso e penalizzare chi non lo è, promuovendo una sana «competizione» tra i territori. In tale prospettiva – continua – lo sforzo del Governo a porre le Regioni sullo stesso piede di partenza è chiarissimo. Sulla base di queste considerazioni riteniamo che l’eccellente lavoro compiuto dai Ministri Calderoli, Bossi, Fitto e Tremonti e dall’intera compagine governativa possa anche essere migliorato attraverso le opportune integrazioni operanti in tali direzioni. La riforma del federalismo fiscale, è, infatti, ancora condizionata dall’effettivo varo del federalismo istituzionale e dalla definitiva realizzazione del principio di sussidiarietà. Trattasi di profili indispensabili al funzionamento delle regole sul federalismo fiscale. Non può inoltre negarsi che il «successo» della riforma non potrà scaturire (solo) dalla capacità coercitiva della legge, ma sarà affidato alla responsabilità degli Amministratori locali, ossia dei soggetti esponenziali dei reali centri di imputazione delle novità introdotte dalla novella costituzionale e dalle sue fonti applicative. Sarà la capacità di emancipazione delle Regioni e degli enti locali, infatti, a determinare il buon esito delle norme e ad impedire - conclude Adriana Poli Bortone – che un’opportunità di crescita si trasformi in un motivo di ulteriore divario tra le differenti aree del Paese».

[La Gazzetta del Mezzogiorno]

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