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domenica 23 novembre 2008

FATTI & MISFATTI: Così il governo combatte l'evasione fiscale

“Crolla il gettito perché l’evasione ha ripreso ad aumentare”, ha pontificato Vincenzo Visco. Dall’ombra (del “ministro” Bersani) e dall’oltretomba (dell’ex ministro di Prodi) l’opposizione moltiplica i suoi sforzi per far passare il messaggio, bugiardo, secondo il quale questo governo non contrasta a dovere l’evasione. Non è vero, naturalmente: entrambi si esercitano nello sport di dare i numeri piuttosto che di citare le cifre, perché darebbero loro torto.Le bugie hanno le gambe corte, soprattutto quando si scontrano con i dati ufficiali di Bankitalia e con i contenuti dell’audizione di Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, dinanzi alla commissione Finanze della Camera. Ecco la verità.

• Nei primi otto mesi del 2008 nessuna “forte frenata” delle entrate tributarie, ma soltanto una tempistica diversa da anno ad anno. Nel 2007 i contribuenti soggetti agli studi di settore hanno usufruito di una proroga dei versamenti all’8 agosto, mentre quest’anno il termine ultimo era fissato al 16 luglio. Rendendo omogenei i dati, emerge una diminuzione del gettito di circa un miliardo, dovuto essenzialmente alla contrazione dell’Iva (c’è la crisi, se ne sono accorti Bersani e Visco?) e non a una fantomatica resa agli evasori. La frenata ulteriore, se cisarà, verrà prodotta dal rallentamento dell’economia reale (come in ogni parte del mondo).

• La lotta all’evasione continua ed è testimoniata dall’aumento degli incassi sia da ruoli (+13,5%) sia da accertamenti e da altri istituti deflativi (+34%). In valori assoluti la lotta all’evasione è stata pari a 3,7 miliardi contro i 3 miliardi dello scorso anno. Befera ha precisato che “la crescita ha caratterizzato anche il terzo trimestre del 2008”.

• Sempre in questi otto mesi l’Agenzia delle entrate ha eseguito oltre 130mila accertamenti in materia di Iva, Irap e imposte dirette per una maggiore imposta accertata di 5,7 miliardi. “Gli accertamenti fiscali sono più che raddoppiati e le maggiori imposte sono quadruplicate rispetto allo stesso periodo del 2007” (ancora Befera).

• Quanto alla Corte dei Conti, che aveva segnalato come all’appello dei 26 miliardi promessi dai contribuenti con le adesioni ai condoni 2003-2004 mancassero 5,2 miliardi, l’Agenzia delle entrate ha tempestivamente precisato che tutti i ruoli sono stati consegnati a Equitalia, la quale ha provveduto a notificare le relative cartelle di pagamento: “La procedura di riscossione è pertanto pienamente in corso”.

• Nel frattempo, a conferma dei progressi della lotta all’evasione fiscale, si moltiplicano accordi e protocolli d’intesa fra Agenzie delle entrate e Comuni (molti “rossi”). Questo grazie al decreto legge 112/08 del governo Berlusconi, che ha introdotto significative novità per coinvolgere gli enti locali nell’azione di contrasto e repressione dell’evasione. Il primo tentativo in tal senso, fatto con la finanziaria 2006 di Prodi, era rimasto in buona parte inattuato. Tantissime ora le adesioni: i Comuni dell’Emilia e della Sardegna, grandi realtà come Torino e Palermo, una moltitudine di altri amministrazioni locali.

• Dopo l’era Visco, la cui cifra è stata quella della “complicazione” e di una produzione abnorme di disposizioni, la gestione Tremonti si prepara a una rivoluzione copernicana nei rapporti con il contribuente: semplificazione degli adempimenti, riduzione al minimo (fino teoricamente ad azzerarle) delle difficoltà e delle disfunzioni che possano arrecare disagio ai cittadini. Una riorganizzazione in nome dell’efficienza che comincerà a svilupparsi nel 2009 per esser completata nel biennio 2010-2011. Una macchina fiscale non “contro” il cittadino (stile Visco), ma “per” il cittadino (onesto). L’obiettivo è quello di innalzare al massimo livello l’ adempimento spontaneo degli obblighi tributari. La complicazione normativa è lo stagno nel quale sguazzano e ingrassano gli evasori. La semplificazione è la migliore arma per togliere loro l’ ossigeno. Si contrasta l’evasione non con l’arma del “terrore” nè sparando nel mucchio, ma alleandosi con il contribuente onesto e sviluppando un’azione mirata laddove si annida l’ illegalità fiscale. Non con la ricetta Visco, ma con la ricetta Tremonti. Checchè ne dicano le voci dall’ombra e dall’oltretomba.

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